Omelia (06-02-2008) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Gesù disse ai suoi discepoli: "Guardatevi dal praticare le vostre opere buone davanti agli uomini per essere da loro ammirati." Come vivere questa Parola? Incomincia oggi la Quaresima che, come dice S. Paolo nella prima lettura, è "tempo favorevole" per rientrare in noi stessi, fare l'esperienza forte del Cristo vivo e lasciarci salvare da lui. Per questo la quaresima non è tempo di austerità senza sorriso, ma tempo di gioia, una gioia che nasce dalla conversione alla 'legge' del Vangelo: l'amore. Come convertirsi? Ce lo dice il Vangelo, mettendo a fuoco tre impegni fondamentali per il cristiano: la preghiera, la penitenza/digiuno, l'elemosina/carità. La preghiera ci mette di fronte a Colui che ci ha creati per amore e ci rende partecipi del Suo essere Amore; pregare non è solo un atto di devozione a Dio, è un beneficio anche per noi: ci restituisce a noi stessi, cioè ci rende ciò che realmente siamo 'immagine e somiglianza di Dio'. La penitenza/digiuno ci ricorda la priorità di Dio nella nostra vita: "Non di solo pane vive l'uomo"e ci libera dai bisogni egoici aprendoci alla condivisione. L'elemosina/carità è l'impegno a 'restituire' continuamente, come afferma spesso Ernesto Oliviero, ai nostri fratelli ciò che è a loro dovuto e che non hanno, e di cui noi ci appropriamo quando accaparriamo e conserviamo per il domani quello che ci sopravanza oggi. Questi tre impegni da soli, tuttavia, non garantiscono l'amore! Gesù ci chiede un di più: rinuncia alla ricompensa delle tue 'buone azioni'. Ama per amore! Ama e basta. Vivi dentro di te. Oggi, nel mio rientro al cuore, chiederò che il mio cuore sia purificato da ogni contorta ricerca di considerazione personale e si apra alla gioia di mettere, in questo tempo favorevole, più preghiera nelle mie giornate, più digiuno (soprattutto di pensieri parole e azioni egoiche) e un più pronto servizio agli altri, con limpido e umile amore. La voce del Papa Convertirsi vuol dire cercare Dio, andare con Dio, seguire docilmente gli insegnamenti del suo Figlio, di Gesù Cristo; convertirsi non è uno sforzo per autorealizzare se stessi, perché l'essere umano non è l'architetto del proprio destino eterno. Non siamo noi che abbiamo fatto noi stessi. Perciò l'autorealizzazione è una contraddizione ed è anche troppo poco per noi. Abbiamo una destinazione più alta. Potremmo dire che la conversione consiste proprio nel non considerarsi i 'creatori' di se stessi e così scoprire la verità, perché non siamo autori di noi stessi. Conversione consiste nell'accettare liberamente e con amore di dipendere in tutto da Dio, il vero nostro Creatore, di dipendere dall'amore. Questa non è dipendenza ma libertà. Benedetto XVI |