Omelia (07-02-2008)
Messa Meditazione
Ciò che giova all'uomo

Lettura
Dopo aver parlato ai suoi discepoli, Gesù si rivolge a tutti, definendo l'itinerario che il credente deve percorrere perché in lui il dono di Cristo possa trovare casa e dare frutto. Si tratta di condividere ogni passo del cammino del Signore, eliminando la presunzione di auto-salvezza e ogni falsa sicurezza.

Meditazione
Nel vangelo odierno Gesù parla della sua passione e indica a quanti vogliono porsi alla sua sequela la via della croce. Un discorso forte che gli stessi apostoli faticano ad accogliere. È un invito che oggi Egli rivolge a ciascuno di noi, ponendosi in netto contrasto con quanto il mondo propone e promette in risposta alla nostra sete di gioia. Ci troviamo ad un bivio: da una parte le allettanti offerte di una società che ha imboccato la via del "tutto e subito e a buon mercato". Dall'altra l'austera via di un'esistenza impegnata a realizzare se stessa nel senso più autentico del termine. Gesù ci mette in guardia da ricette troppo facili e affrettate per essere vere e appaganti: «Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde o rovina se stesso?». La gioia non è un frutto spontaneo che cresce in terreni incolti. Essa abita l'uomo nella misura in cui l'uomo abita se stesso. Affonda le radici nelle profondità del nostro io e fiorisce man mano che la nostra realtà più vera si afferma. Più divento ciò che sono, più quest'acqua sorgiva affiora, mi inonda e placa la mia sete. È in questa direzione che si pone l'invito pressante del Deuteronomio: «Scegli la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità». Non un cammino di morte, ma di vita. Il digiuno è collegato a questo discorso. Una mortificazione fine a se stessa non solo non ha senso, ma lascia intravedere una personalità malata. L'autolimitazione serve perché ognuno ri-conquisti se stesso, si possegga e quindi possa cedersi in un autentico dono d'amore: espressione culmine di una vita pienamente realizzata e quindi felice.

Preghiera
Donami, Signore, la tua sapienza per convertire il mio cuore a te.

Agire
Cercherò di sottolineare il lato positivo e la ricchezza di ciò che affronto con fatica, soprattutto nel mio cammino di fede.


Commento a cura di Cristoforo Donadio – P. Antonio Izquierdo, LC

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