Omelia (13-02-2008) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia e Dio si impietosì riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece. Come vivere questa Parola? Ninive, la città corrotta di ieri e di oggi, la città che vive ignorando Dio e crogiolandosi in una vita dove i confini tra il bene e il male sfumano in un desolante appiattimento. Ma anche la 'Ninive' di cui ognuno di noi può rintracciare qualcosa dentro di sé. Una situazione, magari, non decisamente di peccato, ma di pesantezza, in cui ci trasciniamo 'lasciandoci vivere'. E Dio ci manda Giona che, sia pur riluttante, viene a scuoterci dal nostro torpore: sarà una circostanza imprevista, un incontro, una parola letta che viene a 'importunare' il nostro quieto tran tran. Non sorvoliamo, non rimandiamo a più tardi: "Ecco il tempo favorevole!". Sì, oggi stesso, ora, adesso Dio ti interpella, richiamandoti a quel 'di più' che solo può dare sapore alla vita, perché permette al tuo essere di espandersi in pienezza. 'Volgiti a Lui', come dice il termine 'conversione', e intraprendi con coraggio il cammino della santità. Non all'insegna della paura di chi sa quali tremendi castighi che potrebbero piombarci addosso, ma all'insegna di un amore da cui ci si sa avvolti: Dio ci richiama per colmarci di gioia non per schiacciarci. Ci mostra il baratro verso cui ci stiamo avviando, ma per fermarci in tempo. È Padre anche quando ci riprende con forza. Fidiamoci del suo amore! Oggi, nella mia pausa contemplativa, sentirò rivolte a me le parole di Giona. Mi lascerò scuotere, per intraprendere con decisione il cammino di una vera conversione. Apri i miei occhi, Signore, perché non mi adagi nella tiepidezza di una vita che si accontenta di "non fare il male", ma ogni giorno mi riscuota per riprendere il cammino con più slancio e amore. La voce di un grande vescovo Cenere in testa e acqua sui piedi. Tra questi due riti si snoda la strada della quaresima. Una strada lunga, apparentemente, poco meno di due metri. Ma in verità molto più lunga e faticosa, perché si tratta di partire dalla propria testa per arrivare ai piedi degli altri. A percorrerla non bastano i quaranta giorni che vanno dal mercoledì delle ceneri al giovedì santo. Occorre tutta una vita, e il tempo quaresimale è un tempo privilegiato. Don Tonino Bello |