Omelia (11-02-2008) |
Messa Meditazione |
Cristo ha bisogno di noi Lettura Il messaggio paradossale del brano evangelico di oggi è che Cristo ha bisogno di noi. Egli si fa presente nel povero, in chi ha bisogno, e il giudizio finale riguarderà proprio l'amore fattivo e operoso verso chi ha fame, chi ha sete, chi è nudo, chi è forestiero, chi è malato, chi è incarcerato... La semplicità di queste parole può essere facilmente fraintesa, ma va mantenuta nella sua forza devastante, che abbatte i nostri pregiudizi e le barriere protettive che costruiamo attorno alla nostra vita comoda. Meditazione Con una vivace rappresentazione del giudizio finale, veniamo, oggi, sollecitati a prendere in considerazione la serietà del momento presente. Un "allora" introduce le varie parti del discorso, proiettandoci in un futuro che sarà decisivo e definitivo. Un "quando" ci riporta alla densità del presente, in cui concretamente si gioca tutto. Quell'"allora" si costruisce oggi, nell'impegno quotidiano, nel "sì" o nel "no" pronunciati qui ora. Una minaccia incombente? Tutt'altro! È il riscatto della vita dal "non senso", dal "vuoto". Ogni istante si carica di eternità e, in tal modo, viene sottratto all'inesorabile fluire del tempo che tutto vanifica. Non solo! Ci si rende conto, con gioioso stupore, che esso è gravido di Dio. Sì, è nel tempo, in questo tempo che ci è dato di vivere, che possiamo incontrarlo. Egli ci viene incontro negli eventi più comuni. Possiamo riconoscerlo, servirlo, amarlo nell'umile sembiante di chi ci passa accanto. E che cosa c'è di più grande, di più esaltante? Altro che vivere con la paura del giudizio! Dio mi ama tanto che non attende l'ora dell'incontro finale: entra nella nostra vita già oggi. Fissa i suoi appuntamenti là dove viviamo ordinariamente e vuole che nessun frammento della nostra esistenza vada perduto. La sfida che oggi questo Vangelo propone è: vivere una carità consapevole, personale, in un ambito di comunità. Anche in forme associative, anche in forme politiche. Una carità credibile comporta certamente uno slancio personale, l'adesione a forme di volontariato, la spontaneità e l'immediatezza. Ma comporta anche la consapevolezza dei problemi, la capacità di progettare, la capacità di coinvolgere, la capacità di fare giustizia, senza limitarsi all'elemosina. Preghiera «Ti siano gradite le parole della mia bocca, davanti a te i pensieri del mio cuore. Signore, mia rupe e mio redentore» (dal Sal 18). Agire Nulla della mia vita è insignificante agli occhi di Dio. Chiedo nella preghiera di averne la serena certezza e cercherò di vivere ogni frammento della mia esistenza, trasformandolo in un'appassionata ricerca del volto del Signore. Commento a cura di Cristoforo Donadio – P. Antonio Izquierdo, LC Clicca qui se vuoi abbonarti a "Messa Meditazione". |