Omelia (11-02-2008)
Monaci Benedettini Silvestrini
Il giudizio finale

Nel Vangelo di San Matteo, l'insegnamento di Gesù inizia con la proclamazioni delle beatitudini. Nello spirito del Vangelo le beatitudini non rappresentano il godimento egoistico delle ricchezze terrene ma il saper condividere i doni con i fratelli nella ricerca della vera giustizia e vera pace. Subito prima della sua Passione, alla fine della sua missione terrena, Gesù parla del giudizio finale. È la verifica di come abbiamo in realtà vissuto sulla terra le beatitudini. Il giudizio finale non deve essere vissuto con il timore di trovarci di fronte ad un tribunale severo ma è la realizzazione, nella pienezza della vita divina, di quello che abbiamo già voluto e desiderato sulla terra. Il Dio Padre sa guardare con affetto le debolezze dei suoi figli e se questi avranno dimostrato la capacità di saper vivere nell'amore e nella misericordia. Vivere le beatitudini significa essere veramente cristiani e saper porre Gesù al centro della nostra esistenza. Non possiamo però cercare Gesù nei nostri cuori, perché vi abiti con tutta la dolcezza del suo amore, se non siamo in grado di riconoscerlo nei nostri fratelli. La misura dell'amore che avremo saputo donare è quella che poi ci ritroveremo quando avremo la possibilità di vivere in Cristo la gloria che ci è predestinata. Leggiamo il brano della liturgia odierna con la vera speranza e la gioia di chi pone la propria esistenza nella mani del Signore.