Omelia (15-02-2008)
Monaci Benedettini Silvestrini
L'esigenza della preghiera, dinamismo di amore

Il Vangelo odierno parla della preghiera e in particolare della preghiera che si svolge davanti all'altare del Signore. Con Gesù, scopriamo una dimensione particolare della stessa preghiera. Essa è il nostro intimo colloquio con Dio. Lo stesso Signore ci chiede di pregare con fede e fiducia. Nella preghiera si può vivere concretamente l'esperienza di sentirsi figli di Dio, amati da un Padre fedele e dalla bontà infinita. La preghiera è moto dell'anima che è vissuta concretamente perché informata dall'amore di Dio. La nostra preghiera sale al cielo, come il profumo del buon incenso, che arde di amore, di lode e di riconoscenza. In questo particolare incensiere il fuoco è alimentato dalla nostra vita che realizza, nella quotidianità, la vera esperienza di amore. La preghiera è allora una dinamica che coinvolge tutto il nostro essere perché possiamo presentarci a Dio con sincerità e purezza di cuore e realizzare il mandato che Gesù ci ha offerto dal monte delle Beatitudini. Ciò che Gesù dice nel Vangelo di oggi dovrebbe essere scolpito sempre nei nostri cuori, per far sì che la nostra vita sia una preghiera continua da vivere sempre con slanci di generosità nel perdono reciproco.