Omelia (16-02-2008) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
Una gara di amore Il brano del Vangelo della liturgia odierna è tratto dal discorso della montagna ed è riportato dall'evangelista Matteo. Gesù vuol tratteggiare il volto del suo vero discepolo. Lo fa con una serie di istruzioni che, con l'amore superano la legge mosaica. Proviamo a leggere, proprio in questa prospettiva, quanto ci sta dicendo Gesù, per scoprire nelle sue istruzioni preziose una gara di amore. È questo l'invito di Gesù ed è rivolto ai suoi discepoli. Facciamo allora nostro questo invito. Scopriremo in questo insegnamento tutta la bellezza di essere suoi discepoli. Non presumiamo però di essere come dei privilegiati che vivono in mondo perfetto. Gesù conosce bene le difficoltà della vita e non le nasconde; Egli regala, come dono prezioso, la possibilità di viverle nella fiducia e nella speranza. La base operativa di questo progetto di vita è il saper perdonare ed il gareggiare a vicenda nell'amore e nella generosità. L'insegnamento di Gesù ci pone su questa traiettoria di amore con lo slancio che possiamo avere dai benefici delle sue grazie. Il vero cristiano si riconosce da come riesce ad amare. In questa coerenza di vita, che si realizza nella quotidianità, riconosciamo il volto di Gesù. Su quel Volto tratteggiamo il volto del suo vero discepolo. |