Omelia (19-02-2008)
Messa Meditazione
Chi è il più grande

Lettura
Nel vangelo di oggi l'ultimo versetto è quello che dà luce a tutto il discorso: «il più grande tra voi sia vostro servo». Il severo giudizio di Gesù è rivolto a chi ha il compito di essere guida, testimone dell'alleanza. Gesù mette in guardia dall'imitare il loro stile perché sono lontani da quanto annunciano. Dimenticando che Dio è il solo Padre, si fanno chiamare "padri"; così come "maestro", ignorando e contrapponendosi all'unico Maestro, Cristo stesso.

Meditazione
Agli scribi e ai farisei, che si fanno chiamare "padre" dalla gente, Gesù ricorda che esiste un solo Padre "quello del cielo". Ne può parlare lui, più di chiunque altro, perché nessuno conosce Dio come lui, il Figlio, venuto a rivelare a tutti il vero volto del Padre buono. Un volto che era offuscato, e in parte alterato, proprio dal comportamento di chi aveva il compito di farlo conoscere. Scribi e farisei erano gli esperti della Bibbia, custodi di una promessa destinata a tutti, animatori della fedeltà all'alleanza che Dio vuole stringere con tutti i suoi figli. Solo che le belle parole che scribi e farisei leggono dalla Bibbia, e propongono agli altri, sono storpiate dal loro comportamento. È difficile capire Dio come Padre quando la religione appare una serie di regole, un infinito numero di precetti che regola in maniera severa tutti i momenti e gli aspetti della vita. Quando le norme sono pesi che qualcuno mette sulle spalle di altri, fardelli che si possono solo subire, perché ormai non appare più il loro legame con la proposta di alleanza. Le guide si sono allontanate dalla retta via e sono divenute causa di inciampo per chi aveva fiducia e le seguiva. Coloro che dovevano mostrare la bellezza dell'alleanza agiscono invece con perfidia, "profanando l'alleanza dei nostri padri". Questo spiega la severità di Gesù verso scribi e farisei; una severità che contrasta non poco con la tenerezza dimostrata verso i fanciulli, la misericordia manifestata ai peccatori, la solidarietà che vive a favore dei malati, la pazienza offerta agli apostoli, l'apertura per chi era considerato estraneo ed escluso dall'alleanza.

Preghiera
«Signore, non si inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo; non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze. Io sono tranquillo e sereno come bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è l'anima mia» (dal Sal. 130).

Agire
Oggi proverò a dar prova di essere vero testimone di Gesù con le parole e con le opere.


Commento a cura di Cristoforo Donadio – P. Antonio Izquierdo, LC

Clicca qui se vuoi abbonarti a "Messa Meditazione".