Omelia (22-02-2008) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
Gesù e la Chiesa La liturgia di oggi ci presenta Gesù e gli apostoli in un territorio a nord di Gerusalemme, ai confini con le regioni pagane. Proprio in questo ambito, che è anche montuoso, Gesù si rivolge agli apostoli con l'intento di esortare la loro fede. Le domande che Egli pone hanno proprio questo scopo: far comprendere che la missione che Egli affiderà loro potrà essere esercitata solo nella fede nella sua (di Gesù) persona. È l'apostolo San Pietro che prende la Parola per confessare la fede in Gesù. In questo brano evangelico, tratto dalla liturgia odierna, si evidenzia l'atteggiamento di San Pietro. Egli, parlando a nome degli apostoli, così risponde alla domanda di Gesù. Non è una questione secondaria, ma anzi va alla radice della fede, perché si interpella proprio sulla figura dello stesso Gesù. È una domanda che va diritto al nostro cuore e richiede una risposta assolutamente personale. Ognuno di noi si dovrebbe chiedere chi è Gesù per me e che posto ha nella nostra vita. È un amico, saggio e fedele da visitare ogni tanto, soprattutto quando siamo nel bisogno? È un profeta la cui missione finita sulla croce ci può essere di insegnamento soprattutto nel chiedere una costanza e coerenza nei momenti più difficili? È il Figlio di Dio, Gesù, che si incarna, per rispondere alla missione del Padre e chiede a tutti di riconoscerlo come il Cristo. La nostra risposta personale non potrà pero non essere pronunciata nella chiesa, la chiesa che è nata dalla fede in Cristo. |