Omelia (23-02-2008)
Monaci Benedettini Silvestrini
Tuo fratello era morto ed è tornato in vita

Oggi la liturgia ci presenta la parabola del Padre Misericordioso. È la parabola conclusiva, è la più ricca delle cosiddette tre parabole della gioia che formano la bellissima collana del capitolo quindicesimo del Vangelo di san Luca. La parabola della pecora smarrita e della dracma perduta invitano i cristiani alla gioia ogniqualvolta l'amore e la misericordia vincono le potenze del male che conducono al peccato. Così anche oggi siamo tutti invitati al banchetto che prepara il padre per il ritorno del figlio. È il ritorno dalla terra della solitudine, dell'abbandono dove si sperimenta, in nome di una libertà illusoria, il male in tutte le sue forme. La casa che accoglie il figlio è invece la casa aperta alla gioia ed alla condivisione dove tutti possono partecipare agli stessi beni. È una parabola stupenda che parla sempre ai nostri cuori, invitandoci alla conversione vera, alla conversione del cuore. È la parabola che vuol togliere dai nostri cuori quella pàtina di ipocrisia e gelosia che talvolta ci impedisce di vivere il nostro essere cristiani nella fiducia di un Padre che ci ama sopra ogni altra cosa. È l'atteggiamento del fratello maggiore, geloso del capretto e della festa fatta per il figlio perduto e ritrovato. Nella vera condivisione le gioie di uno solo – anche del più piccolo – sono le gioie di tutti. Entriamo anche noi nella casa del Padre e partecipiamo con gioia al banchetto, sicuri che anche per noi, nella vera conversione di cuore, vi sarà un banchetto da condividere.