Omelia (26-02-2008) |
Messa Meditazione |
Perdonare di cuore Lettura Nel vangelo ci viene proposto di "perdonare di cuore i nostri fratelli", come ha fatto con noi Dio, che ci ha perdonato mostrandoci fino in fondo la sua misericordia. La parabola evangelica manifesta l'enorme differenza tra il perdono di Dio verso di noi e il nostro perdono verso il fratello. E pure... spesso non siamo capaci di questi "piccoli perdoni". Forse avremo bisogno di sentire tutto il peso delle nostre miserie e dei nostri peccati, come avvenne ad Azarìa (prima lettura), per capire da cosa ci salva Iddio ed avere un comportamento giusto verso i nostri fratelli: "siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro. Perdonate e vi sarà perdonato". Meditazione Dio è un Padre misericordioso, sempre e ovunque, verso ogni persona che, riconoscendosi debitore insolvibile – come chi dovesse risarcire una somma di, poniamo, "trecento milioni di euro" –, supplica gli venga condonato il debito che ha contratto. Dio non fa distinzioni tra gli uomini, è pienamente libero nei confronti di ogni uomo di ogni tempo, nessuno escluso. Di fronte alla immensa generosità divina, ci sembra proprio stolto chi, avendo già ricevuto il condono del proprio smisurato debito, mostra un cuore di pietra nei confronti di quel compagno che gli deve appena "trenta euro". Ecco una duplice differenza tra Dio e l'uomo: un debito incommensurabile ed uno trascurabile; il cuore di Dio, che perdona, e il cuore del servo, duro come la pietra, incapace di impietosirsi del suo compagno. La conclusione del brano evangelico è questa: "Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello". Il Dio misericordioso agisce ora come il Dio giustiziere perché l'uomo si ravveda e si converta, vedendo gli effetti della giustizia divina (siamo i più piccoli di tutta la terra, siamo umiliati, non abbiamo guide, non abbiamo tempio...), come ci ricorda la prima lettura. Avendo sentito la forza della giustizia divina, l'uomo si rivolge a Dio, disposto a compiere la sua volontà: "Noi ti seguiamo con tutto il cuore, ti temiamo e cerchiamo il tuo volto". Perché "obbligare" Dio ad agire con giustizia? Chi sa essere misericordioso con il suo fratello riceverà, non giustizia, ma misericordia. Preghiera Agisci con noi, o Dio, secondo la tua clemenza, trattaci secondo la tua benevolenza, secondo la grandezza della tua misericordia. Signore, ti rendo grazie per la tua paterna bontà, e, ti prego, fa' che impari da te la scienza meravigliosa della misericordia e del perdono. Così sia. Agire Con la preghiera e la riflessione disporrò il mio cuore al perdono nel corso della giornata e, se mi si presenta l'occasione, saprò perdonare i miei fratelli. Commento a cura di Cristoforo Donadio – P. Antonio Izquierdo, LC Clicca qui se vuoi abbonarti a "Messa Meditazione". |