Omelia (27-02-2008)
Messa Meditazione
Gesù, il compimento

Lettura
Nei testi liturgici si ripetono oggi parole di straordinario valore per la fede e la vita cristiana. Tra le altre, "ascoltare", "vedere"; ma anche "mettere in pratica" e "osservare", da un canto, e "dimenticare" e "trasgredire" dall'altro; c'è il verbo "abolire" ma anche "dare compimento". Accanto alla "tua parola" abbiamo "le norme e le leggi", "la Legge e i Profeti", "la saggezza e l'intelligenza". Tutte parole importanti, sulle quali vale la pena riflettere per vivere oggi, come ogni giorno, da cristiano.

Meditazione
"Non sono venuto per abolire, ma per dare compimento alla Legge e ai Profeti", dice Gesù. Cosa intende con "Legge"? Certamente la legge mosaica, cioè le leggi e le norme insegnate da Mosè al popolo "perché viviate ed entriate in possesso del paese che il Signore sta per darvi". Significa, inoltre, i cinque libri del Pentateuco, nel quale il popolo ebraico trova le radici della sua identità religiosa, culturale e nazionale. Infine, "Legge" può essere equivalente di "Rivelazione divina"; una rivelazione che non soltanto si ascolta ma anche si vede ("guardati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto"). Gesù è venuto a dare compimento alla Rivelazione divina, all'identità del popolo ebraico, alla legge sinaitica. Col termine "Profeti" si vuol abbracciare tutti quelli che, dal loro presente storico, hanno guardato verso il domani e hanno intuito, non senza l'aiuto della luce divina, il futuro Messia, che ha assunto la natura umana in Gesù di Nazaret. Gesù sa molto bene che nella Legge e nella Profezia sono sintetizzate "la saggezza e l'intelligenza" del popolo ebraico. Portatore com'è della pienezza della Legge e della Profezia, per Gesù è chiaro che osservarle e insegnarle agli uomini è fondamentale per chi vuole entrare alla grande nel Regno dei cieli. Ed è altrettanto chiaro che il trasgredirle può diventare un impedimento per entrare nel Regno o, se invece vi si accede, può significare accontentarsi di un posticino nell'angolo più lontano dal Re. Da qui la necessità di ascoltare attentamente la Parola di Dio, per metterla in pratica, insegnarla ai "figli e ai figli dei tuoi figli", e a tanti altri, "parenti" o "prossimi" che siano.

Preghiera
Benedetto sii tu, Signore, per il dono della tua Legge, della tua Rivelazione. Grazie, o Dio, perché hai mandato sulla terra la tua Parola che ha raggiunto il mondo intero. Dammi la forza e il coraggio di annunziarla senza paura e con grande libertà di spirito, perché "solo tu, Signore, hai parole di vita eterna".

Agire
Leggerò un brano del Discorso della Montagna, e cercherò di metterlo in pratica nella giornata di oggi.

Commento a cura di Cristoforo Donadio – P. Antonio Izquierdo, LC

Clicca qui se vuoi abbonarti a "Messa Meditazione".