Omelia (28-02-2008) |
Messa Meditazione |
Ascoltare la Parola e convertire il cuore Lettura Nella liturgia quaresimale risuona non di rado il verbo "ascoltare". La conversione inizia con l'ascolto della Parola di Dio e il rifiuto di ascoltare altre voci (quella del cuore indurito nella prima lettura, quella dei pregiudizi nel Vangelo). Quando ascolta la voce di Dio, l'uomo è aperto ad "accettare la correzione di rotta" e a convertirsi davvero. Chi ascolta la Parola di Dio dalle labbra di Gesù sta con Gesù e raccoglie frutti, chi non l'ascolta, è contro di Lui e disperde. Meditazione Ascoltare non è facile, in qualche maniera è un'arte di fede ed amore. Ascoltare significa uscire da sé, dimenticarsi, prendere l'altro sul serio, aprirsi all'altro e alla sua parola. Ascoltare è come uno spogliarsi di se stessi per poter capire meglio, senza pregiudizi, l'interlocutore. Ascoltare è dire all'altro: "Sei importante per me, m'interessa quello che stai dicendo". Se questo è valido nei rapporti umani, quanto più lo è nei rapporti dell'uomo con Dio. La persona di Dio, la sua Parola è ciò che più conta nella vita di ogni uomo. Il Signore lo sa e questa è la ragione per cui comanda al suo popolo: "Ascoltate la mia voce!". Ma accade che gli uomini non ascoltano la voce di Dio, che parla per mezzo di Geremia o per mezzo di Gesù. Geremia è molto chiaro: «Questo è il popolo che non ascolta la voce del Signore suo Dio né accetta la correzione». Gesù, a sua volta, esprime lo stesso richiamo con un parallelismo metaforico: «Chi non è con me, è contro di me; chi non raccoglie, disperde». Perché gli uomini non ascoltano la voce di Dio sulle labbra di Geremia e di Gesù? Perché «è dura la loro cervice» e «perché è sparita la fedeltà» (prima lettura). Perché considerano Gesù come posseduto da Beelzebùl, che parla e agisce "in nome di Beelzebùl" (vangelo). Non soltanto non ascoltano, «ma invece di voltarmi la faccia mi han voltato le spalle», dice il Signore per bocca di Geremia. E alcuni interlocutori di Gesù, invece di ascoltarlo, l'accusano di scacciare i demoni in nome del loro capo. Gesù si difende e lo fa con estrema chiarezza: «Se io scaccio i demoni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il Regno di Dio». Gesù è il "più forte" che vince il demonio, ne distrugge il regno e instaura il Regno di Dio sulla terra con la sua Persona, la sua vita e il suo messaggio. Preghiera Fa' che ascoltiamo, Signore, la tua voce, che è voce di verità, di forza e di salvezza. Aiutaci, Padre, a non indurire il cuore; liberaci da ogni pregiudizio verso di te e verso i tuoi messaggeri. La tua Parola, o Dio, sia pronunziata con le nostre labbra, con il nostro cuore, con la nostra vita. Amen. Agire Cercherò di dar vita, in qualche momento della giornata, ad una Parola del Vangelo, tanto per mezzo delle mie parole quanto per mezzo della mia condotta. Commento a cura di Cristoforo Donadio – P. Antonio Izquierdo, LC Clicca qui se vuoi abbonarti a "Messa Meditazione". |