Omelia (29-02-2008) |
Messa Meditazione |
Due amori in uno Lettura Nel giudaismo del periodo postesilico è avvenuto un risveglio religioso di grande respiro, fondato sull'adempimento perfetto della legge. A questo scopo alle leggi e alle norme già esistenti, ne sono state aggiunte delle altre per proteggere meglio l'osservanza della Legge. Al tempo di Gesù c'erano 613 precetti, tutti da osservare rigorosamente. La domanda dello scriba a Gesù va inserita in questo contesto. Tutti volevano sapere se, fra tutti questi comandamenti, ce n'era uno più importante degli altri e quale esso fosse. Gesù nel vangelo, come anche il profeta Osea nella prima lettura, risponde: il comandamento più importante c'è, ed è quello dell'amore. La Legge mosaica, il Vangelo di Gesù è tutto qui. Meditazione L'uomo è stato creato dall'amore e per amare. Senza l'amore la vita umana non sta in piedi e diventa priva di consistenza. Ma cosa amare, chi amare? L'orizzonte dell'amore, infatti, è molto ampio, quasi infinito. Gesù ci indica Chi amare al di sopra di ogni persona o cosa: Dio. «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza». Tutto qui? Sì, ma nel cuore di Dio dimora il mio fratello, il mio prossimo. Non posso quindi amare Dio senza amare simultaneamente il mio prossimo. Gesù dice: «Amerai il prossimo tuo come te stesso», proprio perché anch'io sono nel cuore di Dio e, amando me che sono figlio suo, amo Dio. Non ci sono dunque due amori, ma uno solo rivolto a Dio così come anche al prossimo che vive in Dio. Ma se vogliamo capire più in profondità il nostro amore verso Dio e il prossimo, abbiamo bisogno di scoprire la "precedenza" dell'amore di Dio verso di noi. In altre parole, amiamo perché siamo stati amati. Impariamo ad amare guardando il modello dell'amore che è Dio stesso. Nella prima lettura, Dio dice per bocca del profeta Osea: «Li amerò di vero cuore». E nella prima lettera di Giovanni troviamo la sconvolgente frase: «Non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi» (1Gv 4,10); e poi «Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo» (1Gv 4,19). Possiamo ignorare queste verità così confortanti? Possiamo mostrarci indifferenti a tanto amore di Dio? Diciamo con il profeta: «Chi è saggio comprenda queste cose, chi ha intelligenza le comprenda, perché rette sono le vie del Signore, i giusti camminano in esse». Preghiera "Non c'è nessuno come te, Signore". Ti amo e ti lodo come il mio Unico Dio, il mio Bene più grande. Come potrei vivere senza di te! Liberami dall'idolatria, fa' che non mi prostri agli idoli che ho fabbricato con le mie mani, ma sappia vivere con te nell'eterna primavera dell'amore. Agire Farò un atto di carità, sperimentando nel mio amore verso il prossimo l'amore per Dio. Commento a cura di Cristoforo Donadio – P. Antonio Izquierdo, LC Clicca qui se vuoi abbonarti a "Messa Meditazione". |