Omelia (21-02-2008) |
Comunità Missionaria Villaregia (giovani) |
Oggi il Vangelo ci presenta una pagina molto plastica, una piccola scena in cui è descritta in poche battute la biografia di due personaggi ben diversi tra loro. Come in ogni "film" che si rispetti c'è una trama, una situazione ben precisa; per capirne il senso è necessario conoscere i personaggi. Andiamo direttamente alla Parola di Dio: Ricco epulone: "Vestiva di porpora e di bisso" (forse non lo sappiamo perché non abbiamo mai visto un Re, ma queste sono le stoffe del Re) "Tutti i giorni banchettava lautamente" Lazzaro "un mendicante" "giaceva alla sua porta" "coperto di piaghe" "bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco". Lazzaro è veramente un uomo povero, non ha una casa, è malato, è affamato, non c'è quindi nessuno che si prenda cura di lui. Diciamo pure che gli uomini lo hanno dimenticato. ATTENZIONE: Tra i 2 c'è un'altra diversità ben più grande e radicale, che li pone su piani completamente diversi: qual è? (Un minuto di lettura personale della pagina del Vangelo di oggi - prima di continuare la lettura del commento - per capire qual' è la differenza. Un piccolo aiuto! Si trova nei primi due versetti della parabola). L'hai trovata? Ti aiutiamo: "un uomo ricco" "un mendicante di nome Lazzaro" Avete capito bene: MANCA IL NOME DELLA PERSONA RICCA. Questo tale NON HA UN NOME DAVANTI A DIO!!! Se lo cose stanno così, qual è per noi il personaggio principale? Il povero o il ricco? Se fosse il povero la parabola risulterebbe un po' pericolosa, perché tutto è rimandato all'al di là dove ci sarà il rovesciamento delle situazioni presenti: i ricchi all'inferno e i poveri in paradiso, allora sarà fatta giustizia. I poveri devono solo attendere un po', giusto il tempo chi i ricchi finiscano il loro banchetto e abbiano la loro bella sepoltura... in Paradiso poi i vari Lazzari della storia si riprenderanno la rivincita. Attenzione: questo tipo di rassegnazione non rientra nello Spirito del Vangelo. Il protagonista è quindi il ricco epulone. Che strano, nonostante sia il protagonista, abbiamo visto che la Bibbia ha dimenticato il suo nome (cosa che non è avvenuta per il povero Lazzaro). La cosa è tanto più strana se pensiamo al significato che il nome ha nell'ambiente ebraico, il nome esprime la realtà profonda delle persone, riassume la sua storia (Lazzaro ad esempio significa "Dio aiuta", "Yahweh viene in soccorso"). Perché il ricco non ha nome? Perché non ha storia. Ha costruito la sua esistenza sul vuoto. Ha smarrito il nome perché ha smarrito le vere ragioni del vivere. Non si può vivere per banchettare dimenticandosi dei fratelli che hanno bisogno. In fondo, al ricco epulone della parabola si rimprovera il suo egoismo, la sua spietatezza nel non aver avuto una briciola di comprensione e di amore per il povero che sedeva alla sua porta e che vedeva ogni giorno consumarsi sempre di più. IL RICCO HA PERSO IL NOME DAVANTI A DIO, NON PERCHÈ RICCO, MA PER L'USO SBAGLIATO DELLA SUA RICCHEZZA, USATA SOLO PER SÈ STESSO. E NOI ABBIAMO MAI SMARRITO IL NOSTRO NOME? Quali nomi hanno preso il sopravvento? Denaro, carriera, potere, successo lavoro, hobby, il mio tempo...? COME FARE PER RIACQUISTARE IL NOME DAVANTI A DIO? Mi viene alla mente il ritornello di un canto GEN di qualche hanno fa: Ama e capirai perché. La carità, l'amore verso i fratelli, la condivisione, l'entrare in questa scelta di vita, ci fanno sperimentare una vita piena, frutto dell'incontro con Dio. Tempo fa ho conosciuto un giovane che all'età di 13 anni è entrato nel giro della droga fino a 18 anni. In quegli anni conobbe una famiglia che aveva una bambina cerebrolesa di nome Marta. Aveva bisogno di un'assistenza continua e di una rieducazione motoria. Ci disse: "Sentii dentro di me una spinta fortissima ad impegnarmi per Marta. Cominciai con due ore, poi rimanevo quattro ore. Alla fine passavo con questa bambina intere giornate. Inspiegabilmente, come per un miracolo, in me stava scomparendo l'esigenza dell'eroina. Da solo vinsi la crisi di astinenza; da lì la mia vita è cambiata". Ama e capirai chi sei, il tuo nome, la tua identità. Sperimenterai la vita vera, quella pienezza che è già qui sulla terra anticipo di Paradiso anche nella fatica del cammino. Purtroppo, ricordare i nomi dei poveri e dimenticare i nomi dei ricchi corrisponde alla logica del Vangelo. La logica del mondo è diversa... Da che parte stai? Prova in questa settimana a segnare in un foglio il nome delle persone povere che incontri... A fine giornata puoi presentare i loro nomi a Dio: avrai qualche amico in più. |