Omelia (05-03-2008) |
Messa Meditazione |
La vite e il vignaiolo Lettura Nel brano di oggi Gesù, per rispondere all'incredulità dei Giudei e al loro sdegno per le opere che egli compie di sabato, comincia a parlare ancora più apertamente della sua natura divina e del suo rapporto con Dio. Accompagna, quindi, ai miracoli una dichiarazione chiara sulla sua persona, e ciò non fa' che aumentare il rifiuto da parte dei giudei. Gesù afferma che la relazione che lega il Padre e il Figlio è una relazione d'amore, e che tutto ciò che Gesù fa lo ha visto fare dal Padre e tutto ciò che il Padre può fare, anche il Figlio lo può in un legame inscindibile, senza confusione di ruoli: stessa natura, diverse Persone. Gesù si apre completamente, non lascia più niente di inespresso, di sottinteso, ma come davanti al miracolo, così davanti alle Parole i giudei tengono il cuore chiuso (Gv 5, 36-47). Meditazione «Il Padre mio opera sempre e anch'io opero», in questo versetto iniziale cogliamo l'unità che lega il Figlio al Padre fin dall'eternità, fin dalla creazione. L'azione di Dio nei confronti dell'uomo non si è mai fermata e continua nel Figlio. I giudei non possono accettare che Gesù parli di sé come del Figlio unigenito del Padre e per questo voglio ucciderlo. Possono accogliere il Gesù che fa miracoli, quello che sa parlare bene, che ben interpreta la Scrittura e cattura l'attenzione di chi lo ascolta, ma non possono accettare che Egli sia il Messia. Per la prima volta Giovanni rileva la volontà dei giudei di uccidere Gesù; dopo questo molti altri saranno i passi (Gv 7,1.19.20.25; 8,37.40.59; 10,32-33; 11,50-53; 19,7). Da qui in poi Cristo continuerà a parlare di una totale adesione tra il Padre e il Figlio, cioè Egli stesso, ponendo ogni sua azione e parola come Volontà del Padre. Anche noi oggi siamo chiamati ad accogliere Gesù come il Figlio di Dio, non solo come colui che ci affascina con la sua Parola, non come il Signore potente che compie miracoli nella nostra vita, ma soprattutto come l'unigenito del Padre. Preghiera Aiutami, Signore, a riconoscerti come il Figlio di Dio fatto uomo e a passare attraverso di te per arrivare al Padre. Amen. Agire Voglio imparare ad onorare i miei fratelli per onorare il Figlio e il Padre. Commento a cura di don Gian Franco Poli Clicca qui se vuoi abbonarti a "Messa Meditazione". |