Omelia (29-02-2008)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Io li guarirò dalla loro infedeltà, li amerò di vero cuore, poiché la mia ira si è allontanata da loro. Sarò come rugiada per Israele; esso fiorirà come un giglio e metterà radici come un albero del Libano, si spanderanno i suoi germogli e avrà la bellezza dell'olivo e la fragranza del Libano.

Come vivere questa Parola?
Quello che dice il profeta Osea è di grande consolazione anche per noi, oggi. Si tratta, infatti, di prendere coscienza che il nostro rapporto con Dio (il più importante e necessario dentro la nostra vita di relazione!) è purtroppo segnato dalla nostra infedeltà. Per cocciutaggine, per fragilità, per debolezza e cedimento alle nostre passioni e alle seduzioni della mondanità noi cadiamo di continuo nell'infedeltà.
Mentre Dio è il FEDELE per eccellenza, noi nei suoi riguardi, siamo spesso gente che non si cura di rispondere con altrettanta fedeltà. Com'è dunque non solo consolante, ma terapeutica la parola del profeta Osea! Il suo linguaggio è anche lirico. E le immagini di cui si serve dicono con più efficacia di espressione il mistero di amore che rivelano.
Che cosa c'è di più bello ma anche di più necessario che la rugiada per un fiore o un albero che il torrido calore estivo minaccia di uccidere? Bellezza del giglio e dell'ulivo, espansione di radici, vitalità di germogli, espandersi di fragranza: tutto ti coinvolge nella gioia di percepirti amato da un Dio tenerissimo nei nostri confronti. Quel suo dire poi: "Se il mio popolo mi ascoltasse, se camminasse per le mie vie!" è proprio per far nascere in noi una persuasione di fondo: Dio mi ama a tal punto che io stesso divento capace di amare.

Oggi, nel mio rientro al cuore, vivo la mia pausa contemplativa, visualizzando la bella e lirica rappresentazione del profeta. Me ne rallegro e mi lascio consolare e vivificare.

Signore, davvero tu ti sei preso cura di me perché io fossi guarito dalle mie infedeltà. Strappami ora dal mio egoismo, dalla mia aridità che mi rende incapace di amare. Lo so, lo credo: tu persisti nell'amarmi perché io, a mia volta, mi prenda cura del mio prossimo.

La voce del Fondatore dell'Opus Dei
Vuoi sapere qual è il fondamento della nostra fedeltà? Ti direi, a grandi linee, che si basa sull'amore di Dio, che fa vincere tutti gli ostacoli: l'egoismo, la superbia, la stanchezza, l'impazienza... Un uomo che ama, calpesta quello che di in autentico ha in sé; sa che, pur amando con tutta l'anima, non sa ancora amare abbastanza.
Josemaria Escriva