Omelia (03-03-2008) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Quell'uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. Come vivere questa Parola? Gesù è accolto festosamente in Galilea, "perché avevano visto tutto quello che Egli aveva fatto". In questa frase si respira il gusto dello spettacolare che, anche oggi, muove le folle incuriosite ed entusiaste. Ma Gesù non è un giocoliere. I 'segni' che pone vogliono essere una sollecitazione ad andare oltre, per aprirsi alla fede con umile e confidente abbandono. La risposta che dà al funzionario regio, lascia trapelare l'amarezza per l'ottusità con cui i suoi interventi miracolosi vengono accolti: "Se non vedete segni e prodigi, voi non credete!". Ed ecco, non un rifiuto, ma una sfida che vuole scuotere da quell'insana pretesa di verificare prima di dar credito a Dio: non scende presso il piccolo morente, ma chiede di affidarsi alla sua parola. E il padre vi si afferra e obbedisce al comando: "Va'", senza nessuna evidenza, sostenuto unicamente dalla Parola. È il cammino della fede che ognuno di noi è chiamato ad intraprendere. Un cammino che può imbattersi nel dubbio, che può conoscere ore in cui affiora prepotente al labbro il grido angosciato di quel padre: "Signore, affrettati a scendere, prima che sia troppo tardi!". Un grido umanissimo, che nulla toglie alla limpidezza di una fede provata, ma pur sempre ancorata alla Parola. È il cammino che ha percorso anche Maria. Lo cogliamo in quel tremito sotteso alla domanda rivolta a Gesù: "Figlio perché ci hai fatto questo?". Come lei, non pretendiamo risposte esaurienti, ma, custodendo tutto nel cuore, rimettiamoci in cammino insieme a Gesù. Oggi, nella mia pausa contemplativa, verificherò la consistenza della mia fede: attendo "segni e prodigi" per cedermi senza titubanze, o so affidarmi alla Parola senza lasciarmi inquietare da dubbi che possono talvolta affiorare? Donami, Signore, il coraggio di affidarmi alla Parola, soprattutto quando la nube del mistero si infittisce e il timore che tu possa tardare rischia di sopraffarmi. La voce di un Padre e Dottore della Chiesa La fede è meglio, per te, che una nave sul mare. Questa infatti è retta dai remi, tuttavia i flutti la possono far affondare; ma la tua fede non affonda mai, se la tua volontà non lo vuole. S.Efrem il Siro |