Omelia (12-03-2008) |
Messa Meditazione |
Accogliere Gesù Lettura Nel Vangelo di oggi, Gesù si rivolge non più ai giudei che l'hanno rifiutato, ma a coloro che l'hanno accolto, per verificare se la loro adesione è radicale. I giudei, pur credendo che Gesù è il Messia, sembrano rimanere ancorati alla Legge, mentre Cristo li richiama a restare fedeli alla Sua Parola per conoscere la Verità e per essere veramente liberi. Gesù invita a decidersi per Lui fino in fondo, affinché la liberazione dell'uomo dal peccato possa essere totale. I giudei, però, credono ancora di meritare la salvezza non per opera di Cristo, ma per nascita, perché figli di Abramo e Gesù ribadisce che ciò non basta che ora è indispensabile riconoscere Lui come Figlio di Dio. Aspetto che Gesù chiarirà con il racconto del Buon Pastore: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta della pecore»(Gv10,7). Meditazione Gesù mette alla prova la scelta dei giudei, andando a toccare le loro convinzioni più profonde: la salvezza è solo per i giudei, per diritto di nascita. Gesù vuole stravolgere questo modo di pensare che non permette un'adesione completa alla sua Parola. I giudei, infatti, cominciano subito a difendere le loro posizioni, a chiamare in campo Abramo per affermare di essere nella Verità e di essere liberi. Ma Gesù dice: «Io sono la via, la Verità e la vita». Egli ci vuole santi, non basta una fede fatta di regole rispettate, ma bisogna lasciarsi penetrare dal mistero di Cristo, per giungere alla libertà vera che è quella dello spirito e che nessuno potrà mai toglierci. L'esistenza cristiana è fondata sull'obbedienza alla parola del Signore e sui sacramenti. Il modo di partecipare al progetto salvifico deve prevedere due costanti: verità e libertà, senza le quali il progetto non ha più senso. Solo attraverso Cristo possiamo raggiungere la vera libertà che è libertà dal peccato e che porta alla piena realizzazione del progetto di Dio su ciascuno di noi, cioè alla santità. La nostra gioia, allora, sarà lo specchio della nostra vita: se ci sentiamo oppressi, se viviamo nel timore di sbagliare, se non riusciamo a comunicare con i fratelli, tutto ciò è segno che non abbiamo conosciuto la Verità. Preghiera Signore Gesù, solo tu salvi e ci rendi responsabili e lieti per un'esistenza libera nella verità e donata nell'amore; non permettere che ci chiudiamo in un orgoglio sciocco e sterile, ma sappiamo sempre dare ragione a tutti della speranza che è in noi. Amen. Agire Mostra nei fatti il tuo essere discepolo di Cristo. Commento a cura di don Gian Franco Poli Clicca qui se vuoi abbonarti a "Messa Meditazione". |