Omelia (14-03-2008)
Messa Meditazione
Veri testimoni di Cristo

Lettura
Il brano di ieri si chiudeva con il tentativo dei giudei di lapidare Gesù con l'accusa di essere un bestemmiatore; oggi la parola si apre nello stesso modo, segno che ormai Gesù è un "ricercato" in Giudea. Egli tenta nuovamente di dare prova della verità della sue parole rifacendosi alla testimonianza della Scrittura e delle sue opere: «Se non volete credere a me, credete almeno alle mie opere». I giudei però sono ormai fermi sulla loro posizione: Gesù è un bestemmiatore e va punito secondo quanto prescrive la Legge. Non c'è più spazio per comprendere, per accogliere. Gesù sfugge nuovamente alla lapidazione e torna al di là del Giordano, dove, grazie al seme della testimonianza gettato da Giovanni Battista, molti credono in Cristo.

Meditazione
La liturgia ci spinge a prendere una decisione: accogliere il Figlio di Dio fatto uomo. Di nuovo Gesù chiama a sua testimonianza le opere, la Scrittura e Giovanni; c'è coerenza tra queste tre testimonianze, eppure i giudei non credono. Le opere compiute da Gesù non sono mai state compiute prima e per questo dovrebbero suscitare la fede. La Scrittura poi ammette anche di alcuni uomini la loro possibilità di dirsi déi: "Voi sarete dei?", per metafora con l'azione divina del giudizio, questa parola viene rivolta ai giudici (Sal 82,6); tanto più allora Cristo si può proclamare Dio. Respinto dai giudei, Gesù si reca a Betania, dove Giovanni per primo l'aveva riconosciuto come l'Agnello di Dio (Gv 1,28). Rispetto all'incredulità di tanti, che pur avevano visto le opere e ascoltato la Parola di Gesù, Giovanni si pone come modello del fedele che è pronto ad accogliere il Verbo del Padre, ma anche come modello di testimone, grazie al quale molti credono al Figlio di Dio. Per noi oggi la scelta è tra l'essere come i giudei oppure come il Battista, che ha fede e la cui fede genera altri discepoli. La testimonianza più forte ci viene oggi dai santi che sanno convincere non con le parole, ma con la loro vita vissuta in completa adesione alla Parola di Dio. Nel messaggio di Giovanni Paolo II per la giornata missionaria mondiale del 1996 si legge: «Incorporato nella Chiesa con il Battesimo, ogni cristiano è chiamato ad essere missionario e testimone. Questo è il mandato esplicito del Signore. E lo Spirito Santo invia ogni battezzato a proclamare e testimoniare Cristo a tutte le genti: dovere, quindi e privilegio, poiché è un invito a cooperare con Dio per la salvezza di ciascuno e dell'intera umanità».

Preghiera
Ti preghiamo, Signore, affinché il nostro cuore si apra e sappiamo riconoscere i tanti segni della tua presenza nella nostra vita.

Agire
Desidero impegnarmi a comprendere sempre più a fondo il mistero di Dio, per essere un testimone convincente della sua Parola.

Commento a cura di don Gian Franco Poli

Clicca qui se vuoi abbonarti a "Messa Meditazione".