Omelia (08-03-2008) |
Comunità Missionaria Villaregia (giovani) |
Oggi ci fa ancora compagnia il Vangelo di Giovanni che ci propone una domanda: "Chi è Gesù?" Un profeta? il Cristo? Può venire il Cristo, l'unto dalla Galilea? Una cosa è certa: "Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo!" Che cosa aveva detto Gesù di così tanto importante? Lo leggiamo nei due versetti che precedono il brano di oggi: "Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura: dal suo grembo scorgheranno fiumi di acqua viva." In Gesù si realizza quanto i profeti avevano da sempre annunziato: Dio avrebbe fatto sgorgare una sorgente eterna per dissetare Israele e tutti i popoli! E questo era veramente troppo per Israele; come poteva un uomo dire di sé ciò che si può dire solo di Dio? Ma proprio Gesù è la Parola di Dio che ha preso carne tra gli uomini, per ridare ad ogni uomo la dignità di figlio di Dio. La nostra azione di missionari è rivolta proprio ad ogni uomo perché possa scoprire la dignità di figlio. Ricordo con commozione il giorno del Battesimo della Sig.ra Juana. Il marito alla fine della celebrazione aveva preso la parola dicendo: "Non sono ubriaco, né ladro, sono soltanto povero. Lavoro nell'immondezzaio cercando qualcosa di utile da vendere: lattine, cartoni, plastica. Vivo in una baracca di stoia nella pampa, in mezzo alla sabbia. Il Comune ha deciso di riprendersi il piccolo appezzamento di terra su cui sorge la nostra baracca perché non possediamo documenti d'identità, essendo stati entrambi da piccoli abbandonati dai nostri genitori. Per la società non esistiamo, possiamo essere calpestati, perché privi di riconoscimento come cittadini peruviani. Oggi ringrazio il Signore e voi tutti perché mia moglie è diventata figlia di Dio. Siamo poveri, non sappiamo parlare, ma ci vogliamo bene. Insieme abbiamo costruito una famiglia e oggi la nostra gioia è grande, perché se anche finora nessuno si è preoccupato di darci un nome, oggi, con questo Battesimo, siamo anche noi qualcuno, siamo figli di Dio." Sono tante le attività che nelle missioni promuovono la vita e la dignità dell'uomo: i Centri Medici, le Cucine Popolari, i corsi di alfabetizzazione, i Centri Professionali per i giovani... i Centri di amore alla vita, così abbiamo chiamato i Centri di accoglienza per aiutare le coppie in difficoltà. Una mattina si presenta nella saletta di accoglienza del nostro Centro amore alla vita di Belo Horizonte una giovane coppia; lei è incinta, ma non vuole il bambino perché è il terzo figlio e in casa non ci sono soldi. Il loro medico li ha indirizzati a noi per chiederci aiuto e consiglio. Cinzia che con il marito Massimo, una coppia che aveva scelto subito dopo il matrimonio di donare la loro vita alla missione, e che seguivano questo servizio, disse: Bisognerebbe chiedere al vostro bambino se è contento di essere abortito". E tracciando su un foglio le sopracciglia e gli occhi di un piccolo volto, ha continuato: "Lui ha già i capelli, il visino e il suo cuore batte per ringraziarvi di essere venuto al mondo. La coppia prende congedo in silenzio senza dire una parola e Cinzia quasi si pente di aver parlato con tanta decisione e schiettezza. Alcuni mesi più tardi riceve una telefonata, era la moglie della coppia incontrata in quell'occasione e le disse: "E' nato Daniel!. Grazie. Dopo quell'incontro non avevamo pace. Durante la notte l'ho sognato; era bellissimo, proprio come lei me lo ha mostrato, disegnando il suo visetto su un foglio di carta." Mentre l'ascolta Cinzia si commuove, e ha dentro di sé tanta gioia pensando che basta proprio poco per salvare una vita. Parola chiave: Gesù, parola che mi salva. |