Omelia (08-03-2008) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
Mai un uomo ha parlato così! Il Vangelo proposto dalla liturgia di oggi ci descrive l'ennesimo scontro tra i giudei riguardo a Gesù. Ognuno di loro guarda a Gesù, scoprendone un aspetto particolare. Per alcuni di loro Gesù è un profeta. Gesù, infatti è un profeta. Anzi è il Profeta per eccellenza, colui che completa tutta la tradizione profetica nel messianesimo di Figlio di Dio. Altri dicono Gesù è il Cristo, l'Unto che attua in sé la profezia del Regno. È anche il sommo Sacerdote che offrirà se stesso, come ci dice l'autore della Lettera agli Ebrei, misericordioso e fedele. Tutta la Sacra Scrittura delinea proprio la figura di Gesù nella sua completezza. Il dissenso che nasce tra i concittadini di Gesù nasce probabilmente dall'incapacità di comprendere nella loro interezza tutte le Sacre Scritture. Ognuno approfondisce un aspetto particolare tralasciando il resto. Vi è un particolare interessante in questa discussione: la presenza delle guardie. È interessante perché esse rappresentano il mondo pagano, estraneo al popolo eletto, e che quindi, non hanno avuto il dono delle Scritture. Nella loro semplicità volgono il loro sguardo e la loro attenzione su Gesù. Da qui possiamo trovare l'esortazione per noi. Talvolta pensiamo alla Bibbia come fosse un toccasana miracoloso per noi. Ecco che capita che cerchiamo nelle Sacre Scritture solo quello che più ci piace o che più ci fa comodo, quasi per fabbricarci il "nostro" Gesù. Questo periodo di quaresima sia invece il tempo di scoprire con la lettura della Bibbia Dio come vera luce e guida della nostra esistenza. |