Omelia (14-03-2008)
Monaci Benedettini Silvestrini
In quel luogo credettero in lui

Non si placherà mai la discussione tra Gesù ed i farisei. Questi ultimi non riescono o non vogliono accettare Gesù come il vero Messia. Certamente riconoscono in Lui un qualcuno di diverso, forse un profeta o un grande maestro. Non riescono però a comprendere a fondo quello che Egli stesso dice. Non assumono il dato definitivo della fede che lo contempla come Figlio di Dio. Vedono le opere che egli realizza e in qualche modo capiscono che vi è qualcosa di buono in tutto ciò che compie eppure non riescono a fare il passo decisivo e non apprezzano tutto il Bene che scaturisce da Gesù. Lo scontro diventa così forte che i Giudei decidono di lapidarlo. In quel clima, diventato così incandescente, il passo dalla decisione all'attuazione pratica si fa veramente breve. Ci vuole tutta la determinazione di Gesù per stemperare gli animi. Egli si allontana allora da loro e si ritira al di là del Giordano, laddove prima battezzava Giovanni. Proprio in questo luogo la presenza di Giovanni il Battista è ancora sentita in modo profondo. Quella parte dei Giudei che ha seguito Gesù si è ricordata infatti delle parole del Battista. "Ecco l'Agnello di Dio": e credettero in Lui. Per comprendere le sue opere non è stata sufficiente la vista fisica e l'intelligenza umana. La fede è scaturita dalla comprensione, alla luce della sapienza delle profezia, dell'operato dello stesso Gesù. Siamo anche noi invitati a contemplare le opere di Gesù nella fede che nasce dalle Sacre Scritture.