Omelia (15-03-2008) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo La nascita di Gesù è descritta dagli evangelisti Luca e Matteo. Da quest'ultimo possiamo apprezzare con miglior completezza la personalità bellissima di San Giuseppe. La sua figura si staglia alle nostre coscienze perché possiamo comprendere, seguendo il suo cuore, la profondità dell'amore di Dio. Le scelte di Dio infatti sono imperscrutabili alla nostra intelligenza. Dio guarda al cuore e non all'apparenza. Davanti alla sua opera l'uomo rimane stupefatto in contemplazione. Non è la passività di chi rinuncia alla propria volontà ma la lode di chi riconosce nell'opera di Dio la realizzazione completa dei propri desideri. Dio per la salvezza dell'uomo ha scelto l'umiltà di Maria e la sua disponibilità di servizio. Ha scelto anche Giuseppe come sposo di Maria, certo, ma come figura del vero giusto, capace di affidarsi completamente alla volontà di Dio. Davanti all'umanamente incomprensibile e all'inaccettabile, Giuseppe non reagisce con sprezzo ed alterigia. Egli si pone all'ascolto di Dio ed accoglie la sua parola. Accoglie Maria per accudire quello che ella portava nel grembo. Questa è la vera contemplazione, dalla quale nasce il vero agire dell'uomo. L'agire che va oltre i pregiudizi e che ha il coraggio di andare anche oltre le condanne sommarie... l'agire che realizza la giustizia vera. San Giuseppe è per noi guida ispiratrice per affidare la nostra vita al Signore. È modello di santità che insegna la vera giustizia. È un Santo che parla continuamente ai nostri cuori, anche in una società dove sembrano smarriti i valori di paternità e responsabilità. Parla ai padri per insegnare il rispetto e l'accoglienza, parla ai figli per inculcare loro l'obbedienza. |