Omelia (15-04-2009) |
a cura dei Carmelitani |
Commento Luca 24,13-35 1) Preghiera O Dio, che nella liturgia pasquale ci dai la gioia di rivivere ogni anno la risurrezione del Signore, fa' che l'esultanza di questi giorni raggiunga la sua pienezza nella Pasqua del cielo. Per il nostro Signore Gesù Cristo... 2) Lettura del Vangelo Dal Vangelo secondo Luca 24,13-35 Nello stesso primo giorno della settimana, due discepoli di Gesù erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Èmmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: "Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?" Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Cleopa, gli disse: "Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?" Domandò: "Che cosa?" Gli risposero: "Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto". Ed egli disse loro: "Stolti e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?" E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: "Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino". Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Ed ecco si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l'un l'altro: "Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?" E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: "Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone". Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. 3) Riflessione • Il vangelo di oggi ci parla dell'episodio molto conosciuto dell'apparizione di Gesù ai discepoli di Emmaus. Luca scrive negli anni 80 per le comunità di Grecia che nella loro stragrande maggioranza erano formate da pagani convertiti. Gli anni 60 e 70 erano stati molto difficili. C'era stata la grande persecuzione di Nerone nell'anno 64. Sei anni dopo, nel 70, Gerusalemme fu totalmente distrutta dai romani. Nel 72, a Massada, nel deserto di Giuda, ci fu il massacro degli ultimi giudei ribelli. In quegli anni, gli apostoli, testimoni della resurrezione, stavano scomparendo. Si cominciava a sentire la stanchezza del cammino. Dove attingere forza e coraggio per non scoraggiarsi? Come scoprire la presenza di Gesù in questa situazione così difficile? La narrazione dell'apparizione di Gesù ai discepoli di Emmaus cerca di essere una risposta a queste domande angoscianti. Luca vuole insegnare alle comunità come interpretare la Scrittura per poter riscoprire la presenza di Gesù nella vita. • Lc 24,13-24: 1º Passo: partire dalla realtà. Gesù incontra i due amici in una situazione di paura e mancanza di fede. Le forze della morte, la croce, avevano ucciso in loro la speranza. Era la situazione di molta gente al tempo di Luca, essendo la situazione di molte persone anche oggigiorno. Gesù si avvicina e cammina con loro, ascolta la conversazione e chiede: "Di cosa state parlando?" L'ideologia dominante, cioè la propaganda del governo e della religione ufficiale dell'epoca, impedisce di vedere. "Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele." Qual è oggi la conversazione della gente che soffre? Il primo passo è questo: avvicinarsi alle persone, ascoltare la loro realtà, sentire i loro problemi; essere capaci di fare domande che aiutino le persone a guardare la realtà con uno sguardo più critico. • Lc 24,25-27: 2º Passo: usare la Bibbia per illuminare la vita. Gesù si serve della Bibbia e della storia della gente per illuminare il problema che faceva soffrire i due amici, e per chiarire la situazione che loro stanno vivendo. Se ne serve anche per situarli nell'insieme del progetto di Dio che veniva da Mosè e dai profeti. Così indica che la storia non era sfuggita dalla mano di Dio. Gesù si serve della Bibbia non come un dottore che sa tutto, bensì come un compagno che viene ad aiutare gli amici a ricordare ciò che avevano dimenticato. Gesù non scatena nei discepoli il complesso di ignoranza, ma cerca di svegliare in loro la memoria: "Stolti e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?" Il secondo passo è questo: con l'aiuto della Bibbia, aiutare le persone a scoprire la saggezza che già esiste in loro, e trasformare la croce, segno di morte, in segno di vita e di speranza. Ciò che impediva loro di camminare, ora diventa forza e luce nel cammino. Come fare questo oggi? Lc 24,28-32: 3º Passo: condividere in comunità. La Bibbia, di per sé, non apre gli occhi. Fa solo ardere il cuore, ciò che apre gli occhi e fa vedere, è la frazione del pane, il gesto comunitario della condivisione, la celebrazione della Cena. Nel momento in cui i due riconoscono Gesù, loro rinascono e Gesù scompare. Gesù non si appropria del cammino degli amici. Non è paternalista. Risorti, i discepoli sono capaci di camminare da soli. Il terzo passo è questo: saper creare un ambiente di fede e di fraternità, di celebrazione e di condivisione, dove possa agire lo Spirito Santo. E' lui che ci fa scoprire e sperimentare la Parola di Dio nella vita e ci porta a capire il senso delle parole di Gesù (Gv 14,26; 16,13). Lc 24,33-35: 4º Passo: Il risultato: Risuscitare vuol dire ritornare a Gerusalemme. I due riprendono coraggio e ritornano a Gerusalemme, dove continuano attive le stesse forze di morte che avevano ucciso Gesù e che avevano ucciso in loro la speranza. Ma ora è cambiato tutto. Se Gesù è vivo, allora in lui e con lui c'è un potere più forte del potere che lo uccise. Questa esperienza li fa risuscitare! Veramente, è cambiato tutto. C'è il ritorno e non la fuga! Fede, e non incredulità! Speranza e non disperazione! Coscienza critica, e non fatalismo dinanzi al potere! Libertà e non oppressione! In una parola: vita e non morte! Invece della brutta notizia della morte di Gesù, la Buona Novella della sua Risurrezione! I due sperimentano la vita, e vita in abbondanza! (Gv 10,10). Segno che lo Spirito di Gesù agisce in loro! 4) Per un confronto personale • I due dissero: "Noi speravamo, ma...!" Hai già vissuto una situazione di scoraggiamento che ti ha condotto a dire: "Io speravo, ma...!"? • Come leggi, usi ed interpreti la Bibbia? Hai mai sentito ardere il cuore nel leggere e meditare la Parola di Dio? Leggi la Bibbia da solo/a o fai parte di un gruppo biblico? 5) Preghiera finale Lodate il Signore e invocate il suo nome, proclamate tra i popoli le sue opere. Cantate a lui canti di gioia, meditate tutti i suoi prodigi. (Sal 104) |