Omelia (19-03-2008)
Comunità Missionaria Villaregia (giovani)
Commento Matteo 26,14-25

In questo testo per due volte compare l'espressione: "Sono forse io, Signore?". Ciascuno dei Dodici, compreso Giuda, ripete: "Sono forse io?". Anche noi non possiamo non ripetere, come ciascuno dei Dodici: "Sono forse io, Signore?". Sorprende la risposta di Gesù: "Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà". Gesù dice, in fondo, che a tradirlo è colui che mangia con lui, colui che è più vicino a lui. Intingere nello stesso piatto significa essere familiari, significa sedersi alla stessa tavola, essere prossimi... A tradire Gesù, non sono i lontani, non sono gli altri, non sono quelli che stanno fuori della cerchia... "Sono proprio io". Io, che ho condiviso il pane della Parola, che intingo allo stesso Pane Eucaristico, io che mi cibo di Lui, io che ho accettato di vivere per Lui...
Sono Io a tradirlo, tutte le volte che "tradisco" l'Amore, scegliendo me stessa, il mio egoismo, le mie comodità. Tutte le volte che anziché dire: TU, dico IO, tutte le volte che antepongo i miei interessi, che non sono disposta a perdere me stessa fino in fondo per Amore, che non scelgo la Croce come Via privilegiata di Salvezza.