Omelia (24-03-2008) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Io pongo sempre innanzi a me il Signore, sta alla mia desta non posso vacillare. Come vivere questa Parola? Sia il salmo responsoriale che la prima lettura di questo lunedì di pasqua ci offrono un bellissimo salmo da cui irradia la gioia pasquale. Infatti, nel testo degli Atti (prima lettura) è riferito da S.Pietro. Egli lo cita immediatamente dopo aver proclamato che Dio ha risuscitato Gesù "sciogliendolo dalle angosce della morte perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere". È dunque evidente che la vittoria di Cristo sulla morte è la premessa necessaria ad accogliere e vivere una certezza di fondo. Si tratta di una solidità di speranza che non solo impedisce alla nostra vita di barcollare ma è un pressante invito a vivere ogni giorno, ogni momento a quella presenza di Dio-Amore, la cui alleanza di pace con noi non vacillerà mai. Tutto però sta nell'esercizio perseverante di questo "porre innanzi a me il Signore", di questo esporsi alla sua presenza non solo in momenti particolari della giornata, ma ogni volta che il ricordo di lui mi fa rientrare al cuore da lui abitato. Quanto più noi siamo ricolmi, giorno e notte, della presenza di Dio, tanto più "gioisce il cuore, esulta l'anima, e perfino il corpo – come dice il salmo – riposa sicuro. Oggi, nel mio rientro al cuore, mi interrogo se ho familiarità con queste rapide discese nella parte più profonda e più vera di me dove abita il Cristo risorto. Certe mie ansie, apprensioni, senso di depressione non sono forse il "vacillare" di una fede ancora immatura che non incide e non trasforma la vita? Signore, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra. Ti prego, aiutami a farne esperienza. La voce di un padre della Chiesa E' proprio di chi ha camminato nelle vie della vita il gustare la dolcezza della destra di Dio, il trono della sapienza, il gustare la verità che è il Figlio unigenito. Il Verbo di Dio incarnato canta questo salmo come uomo. Ciò non esclude che egli sia Dio e che faccia conoscere le vie della vita. Origene |