Omelia (21-03-2008)
mons. Antonio Riboldi
Venerdì santo: un amore senza confini

"Stavano presso la croce di Gesù, sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Màgdala. Allora Gesù, vedendo la madre e il discepolo che Egli amava, disse alla madre: Donna, ecco tuo figlio. Poi disse al discepolo: Ecco tua madre! E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa". (Gv 8, 1-4).
Quest'oggi, o Signore Gesù, vorrei stare con Tua Madre, che sotto la croce hai voluto affidare a me, come fossi suo figlio. Io come Giovanni accolgo questo dono, felice di portarla a 'casa mia', nella mia vita quotidiana, facendola partecipe dei miei desideri, delle mie gioie, ma anche dei miei turbamenti, paure, timori, debolezze e affanni, angosce e sofferenze.
Oggi, giorno della Tua Passione e morte sulla croce, vorrei starle vicino, sotto la Tua croce, in silenzio, come Lei, per capire il mistero del dolore, per imparare ad accettarlo e viverlo come offerta di amore, come è stata la Tua vita data per noi sulla croce.
Guardando la 'tua croce', come sono davvero piccole le nostre!
E Tu, Gesù, ancora oggi sei in croce. Sei sulla croce con i milioni di affamati, che alzano le loro braccia verso di noi e sembrano immobili crocifissi, immolati dal nostro insaziabile egoismo, che mette in croce solidarietà e carità. Sei sulla croce di tanti, troppi, drogati, con i loro parenti, dei carcerati e delle loro famiglie: tutti ignorati e disprezzati da noi, eppure crocifissi dalle nostre contraddizioni di vita, ma ora maledetti, come fosti Tu.
Sei sulla croce di tanti ammalati, che implorano salute o almeno conforto; in tanti anziani che sono soli, crocifissi dal loro essere alle soglie della morte, colpevoli solo di avere dato tutto, come Te. Tua Madre, o Gesù, ha saputo raccogliere il Tuo amore e il Tuo dolore. Si è fatta crocifiggere con Te, senza ribellarsi, come Te.
Un silenzio, il Suo, che è amare l'altro - noi - fino a vivere la nostra crocifissione quanto la propria. Fammi vivere, o Maria, ora anche Mamma mia, tutte le croci del mondo, come fossero mie! Fammi capire che donare la vita, giorno per giorno, è l'unica via sicura per averla in abbondanza.
Ti prego, o Madre santa, siano impresse nel mio cuore le piaghe del tuo figlio.
O Vergine santa tra le vergini non respingere le mie preghiere e accogli il mio pianto di figlio. Fammi portare la croce di tuo figlio, partecipare ai Suoi patimenti, adorare le Sue sante piaghe. ferisci il mio cuore con le Sue ferite, stringimi alla Sua croce, inebriami del Suo sangue.
Nel suo ritorno glorioso, rimani, o Madre, al mio fianco, salvami dall'eterno abbandono.
O Cristo, nell'ora del mio passaggio, fa' che per mano a tua Madre, io giunga alla mèta gloriosa. Amen. (dallo Stabat Mater).