Omelia (02-04-2008)
Messa Meditazione
L’amore gratuito

Lettura
Il brano, anzitutto, afferma che l'incomprensibile amore di Dio è il motivo del dono del Figlio al mondo (v. 16) e per la salvezza del mondo (v. 17). In base alla fede o all'incredulità nei riguardi del Figlio inviato, poi, avviene il giudizio (v. 18). Questo è legato all'incredulità, alla non accoglienza del Figlio, alla preferenza accordata alle tenebre invece che alla luce (v. 19), all'opzione per la morte invece che per la vita. L'odio della luce trova la propria causa nel male che gli uomini fanno, e questo, a sua volta, manifesta l'odio che lo precede (v. 20). Chi, invece, per mezzo della fede, fa la verità, «viene alla luce» (v. 21), ascolta e accoglie le parole dell'Inviato di Dio.

Meditazione
In genere, noi amiamo qualcuno o qualcosa di cui sentiamo il bisogno, che desideriamo e la cui presenza ci fa bene. Dio, invece, ama per il bene dell'altro: non per ricevere, ma per regalare. L'amore di Dio è, pertanto, gratuito e senza riserve. La grandezza del suo amore si misura secondo la grandezza del dono: nell'incarnazione, il Figlio è dono per noi e per la nostra salvezza. Giovanni, nella sua prima lettera, afferma: «in questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati» (4,9-10).
L'incomprensibile amore di Dio ha come oggetto il mondo. Questo non è semplicemente la dimora degli uomini, ma l'umanità peccatrice che si è allontanata da Dio, che si è resa estranea a lui. Dio colma di sua iniziativa l'abisso che si era aperto tra lui e gli uomini per i loro peccati. Paolo scrive in Rm 5,8: «Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi».
Prendere atto dell'amore gratuito del Padre, testimoniato dal Figlio, porta a confessare con stupore: «noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi» (1Gv 4,16). La confessione di fede in Dio amore (cfr. 1Gv 4,16) si fa', poi, preghiera di dono, risposta di donazione amorosa di sé a Dio che ci ama.

Preghiera:
«Prendi, Signore, e accetta tutta la mia libertà, la mia memoria, il mio intelletto e tutta la mia volontà, tutto ciò che ho e possiedo: tu me lo hai dato. A te, Signore, lo ridono, tutto è tuo, disponine a tuo pieno piacimento. Dammi il tuo amore e la tua grazia, perché questa mi basta» (sant'Ignazio di Loyola).

Agire:
Ringrazierò Dio per il suo dono e i suoi doni e farò pure qualche gesto di amore, gratuito.

Commento a cura di don Nunzio Capizzi

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