Omelia (12-04-2008) |
Messa Meditazione |
Signore, da chi andremo? Lettura Il testo si apre, parlando della resistenza di «molti dei suoi discepoli» al discorso, ritenuto «duro», fatto dal Maestro (v. 60). Gesù, nei vv. 60-63, dapprima, accenna all'ascesa della croce, che può essere capita solo con la fede e, dopo, parla dello Spirito «che dà la vita»; accenna pure alle sue parole dette ai discepoli: queste donano il respiro di Dio e aprono alla vita divina. Successivamente, denuncia l'incredulità di alcuni discepoli, da lui conosciuta, e ribadisce che credere al Figlio è dono del Padre (vv. 64-65). «Molti dei suoi discepoli» trovano dure le sue parole e si tirano indietro da lui (v. 66). Gesù si rivolge, poi, ai Dodici, distinti dagli altri discepoli, e li provoca a riconoscerlo come «il Santo di Dio», che ha «parole di vita eterna» (vv. 67-69). Meditazione L'esperienza insegna che non è gratificante essere un oratore o un insegnante di successo che, a un certo punto, perde il favore del pubblico e vede allontanarsi tutti, anche i seguaci più vicini. In caso di difficoltà, comprensibilmente, ciascuno si metterebbe all'opera per non perdere il proprio seguito. In politica, ad esempio, per riguadagnare il consenso, si è disposti a cambiare frequentemente, e talvolta radicalmente, il proprio programma. La domanda rivolta da Gesù agli apostoli non segue certamente questa logica. Gesù, infatti, vedendo che molti dei discepoli lo hanno abbandonato, chiede ai Dodici se pure loro vogliono abbandonarlo. In tal modo, Gesù provoca questi a riconoscere la loro eventuale crisi, per risolverla. Il Maestro interroga ed esorta i Dodici, e anche i lettori di oggi, a riflettere sulla loro fede, ponendoli di fronte a una decisione radicale da prendere. Gli apostoli sono liberi di andarsene, invece rimangono. Simon Pietro, a nome dei Dodici, dà la risposta decisiva alla domanda di Gesù e spiega, con l'adesione di fede e di amore, la motivazione della loro decisione di rimanere: «Signore da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio» (vv. 68-69). Andarsene via da Gesù, lasciare il Maestro, vorrebbe dire separarsi dal solo che può indicare loro la via, da colui che hanno amato e conosciuto, perché li ha amati per primo e, nel cammino della loro vita, li ha chiamati, con una parola calda ed efficace, a seguirlo. Preghiera: Signore Gesù, «Santo di Dio», dove andremmo senza di te? Concedi a noi un amore ardente per te, che ci faccia credere in te, ci faccia accogliere le tue parole "dure" e non ci faccia mai separare da te. Agire: Oggi, pensando alle parole di Pietro rinnoverò spesso la mia adesione fedele al Signore. Commento a cura di don Nunzio Capizzi Clicca qui se vuoi abbonarti a "Messa Meditazione". |