Omelia (25-04-2008) |
Messa Meditazione |
Il servizio al Vangelo Lettura Il brano, prescritto per l'odierna festa dell'evangelista Marco, costituisce la parte finale del suo Vangelo. In essa, l'attenzione è portata dapprima sull'apparizione agli Undici, ai quali il Risorto dà il mandato di proclamare il Vangelo «ad ogni creatura». Nel contesto, emerge l'insistenza del Risorto sulla fede e sul battesimo, come condizioni necessarie per la salvezza, e l'elenco dei segni che accompagneranno i credenti. Successivamente, l'attenzione è orientata all'ascensione di Gesù e all'inizio della missione dei discepoli. Meditazione Il Risorto ha dato ai suoi discepoli la missione di andare in tutto il mondo, per predicare il Vangelo «ad ogni creatura. Paolo ha parlato del suo servizio all'annuncio del «mistero», rivelato in Cristo, per invitare «tutte le genti» all'ubbidienza della fede (cfr. Rm 16,26). La Chiesa, come ha scritto Giovanni Paolo II, nell'enciclica Redemptoris missio, «non può sottrarsi al mandato esplicito di Cristo» e, conseguentemente, «non può privare gli uomini della "buona novella" che sono amati e salvati da Dio». Nel segno ecclesiale, posto accanto e dentro il mondo, brilla quindi la luce del Vangelo, che accompagna e illumina il cammino della storia degli uomini e delle donne. I discepoli di ieri e di oggi hanno, pertanto, un solo debito nei confronti della storia del mondo, del contesto culturale: quello di annunciare il Vangelo, senza mescolarlo ad altro, senza fare un discorso secondo la sapienza umana, per non rendere vana la croce di Cristo e per non rendere impossibile la manifestazione dello Spirito e della sua potenza (cfr. 1Cor 1,17; 2,1-5). Nel contesto del servizio al Vangelo, emerge l'importanza della testimonianza dei cristiani. Il loro vissuto, per Paolo, costituisce il primo documento della fede: «la nostra lettera siete voi, lettera scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini. È noto, infatti, che voi siete una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei vostri cuori» (2Cor 3,2-3). Preghiera: Signore, concedi che noi tuoi discepoli di oggi, come i tuoi discepoli di ieri, troviamo la forza di vincere le nostre comodità, di partire e di andare nel mondo, in ogni luogo, per servire il Vangelo, e per essere, con la nostra vita, un segno della tua presenza salvifica. Non saremo soli, tu opererai con noi e confermerai le nostre parole. Agire: Nell'ambiente di vita o di lavoro, con qualche gesto o parola, farò un servizio al Vangelo. Commento a cura di don Nunzio Capizzi Clicca qui se vuoi abbonarti a "Messa Meditazione". |