Omelia (11-04-2008)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento Gv 6,56

Dalla Parola del giorno
"Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, dimora in me e io in lui".

Come vivere questa Parola?
In questo tempo pasquale la liturgia ci fa ricordare continuamente l'Incarnazione, realtà di Dio che si fa uomo come noi, che muore in croce e risorge il terso giorno per liberarci dal peccato e darci vita nuova.
Non solo, "il Pane vivo disceso dal cielo" resta con noi nell'Eucaristia per farci sperimentare, nella nostra vita quotidiana, che "chi mangia questo pane, vivrà in eterno".
L'Eucaristia è il mistero della fede che proclamiamo durante ogni Messa e poiché è mistero di Dio bisogna avvicinarlo nell'atteggiamento di adorazione.
Riceviamo pure Gesù sovente quando partecipiamo alla Celebrazione Eucaristica, ma cerchiamo anche di trovare spazio nel nostro quotidiano, pur travolgente ed esigente, per adorarlo in una prolungata sosta di adorazione ormai possibile in tutte le parrocchie, e ascoltarlo nell'intimo del nostro cuore.

Oggi nel rientro al cuore mi immergerò in Gesù che dimora in me per adorarlo per ascoltarlo e così diventare sempre più disponibile verso la mia famiglia e verso tutti quelli che incontro.


La voce di un testimone
Stiamo contemplando il Santissimo... quello che vediamo è un'Ostia bianca; non vediamo Gesù, ma Lui ci vede perché è veramente e realmente presente nell'Ostia santa. Ci sta guardando con i suoi occhi pieni di amore.
Emiliano Tardiff