Omelia (16-04-2008) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento Gv 12, 44-46 Dalla Parola del giorno In quel tempo, Gesù gridò a gran voce: "Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato. Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre." Come vivere questa Parola? In questo brano di Giovanni ci troviamo di fronte a un Gesù che 'grida', che 'esclama' a gran voce e proclama la parte più misteriosa della sua persona: l'identità con il Padre. È alla soglia della sua passione quando gli viene riconfermata l'incredulità della gente e anche di qualcuno di quelli che gli sono vicini. Nonostante i miracoli, le guarigioni "non credevano in lui". Erano ciechi, la luce non aveva vinto le loro tenebre. Di qui il motivo, da parte di Giovanni, della citazione di Isaia, che aveva profetato: "Dio ha reso ciechi i loro occhi e ha reso duro il loro cuore". Il profeta aveva visto lontano e le sue parole potevano applicarsi anche a coloro che vivevano nel tempo di Gesù. E certamente sono attribuibili anche a noi . Quante volte siamo pure noi ciechi di fronte alla luce del Signore, di fronte al sole della verità. Ma per entrare nella chiarezza luminosa di Dio è necessario attivarsi, rendersi trasparenti nella propria vita, aprire le porte del cuore. Interessante, a questo proposito, quanto scrive un nostro contemporaneo: "Quand'ero ragazzo, ero solito andare a casa in bicicletta quando terminavo la lezione di pallacanestro, la sera. Collegavo la dinamo alla gomma della bicicletta. Poi, mentre pedalavo, la gomma faceva girare un piccolo motore che produceva l'elettricità emessa in un fascio di luce confortante. Era un meccanismo semplice, ma io dovevo pedalare per farlo funzionare! Imparai presto che se smettevo di pedalare, la luce si spegneva. Per generare luce spirituale bisogna pedalare spiritualmente ogni giorno. La luce proviene dalla preghiera, dallo studio quotidiano delle Scritture, dal digiuno e dal servizio, dal vivere il Vangelo e dall'obbedienza ai comandamenti". Oggi, durante il tempo del mio silenzio orante, mi rivolgerò al Signore così: O Cristo, luce del mondo, dissipa le tenebre dei miei pensieri, della mia anima e fa' brillare la tua grazia in me e in coloro che incontro. Le parole dell'apostolo delle genti La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre, e indossiamo le armi della luce. San Paolo |