Omelia (19-04-2008) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Le parole che io vi dico, non le dico da me, ma il Padre che è in me compie le sue opere. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro credetelo per le opere stesse. Come vivere questa Parola? Alla domanda di Filippo: "Signore, mostraci il Padre e ci basta", Gesù risponde con pazienza infinita: "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre". La richiesta dell'apostolo esprime il desiderio primo e profondo di tutti gli umani: conoscere Dio. I Dodici, pur avendo sempre con loro il Verbo di Dio fatto uomo non erano riusciti a penetrare nel mistero della sua identità col Padre. Certamente non si trattava di una identificazione facile tanto più che veniva messa continuamente in dubbio da eventi contrari a ciò che Gesù proclamava. Lui faceva i miracoli, ma era rifiutato dai sommi sacerdoti; lui predicava la misericordia, ma le critiche contro di lui si sprecavano e i capi religiosi lo cercavano per farlo morire. Chi era veramente quest'uomo? Pietro, in un momento di luce, per rivelazione dello Spirito, aveva proclamato: "Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio". Ma poi non aveva esitato a rinnegarlo per paura. Giunto alla soglia della sua passione, il Maestro ripete per l'ennesima volta il suo essere nel Padre, addirittura il suo agire in lui. Tutto quello che è, che fa', che dice è risonanza del Padre, in profonda comunione. Questa lezione di suprema unità è come il preludio del suo testamento: "Padre, che siano una cosa sola come tu sei in me e io in te". È tale la beatitudine che prova in questo dimorare, che vuole indicare la stessa possibilità per ogni persona di entrare nella casa di questo amore e fare "opere più grandi" di quelle compiute da lui. Nella pausa di oggi, ripeterò: Signore Gesù, fammi conoscere il Padre e fammi dimorare nel suo amore, nella tua pace, nella forza dello Spirito. Le parole di un monaco Se vogliamo entrare nella vera preghiera, quella che ottiene tutto, dobbiamo distaccarci da tutti i nostri interessi per non vedere che Dio solo. R. Voillaume |