Omelia (21-04-2008) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui. Come vivere questa Parola? Qui tocchiamo le profondità abissali dell'Amore di Dio per noi, ma cogliamo anche il realismo dell'amore. No, non è fatto di parole. Non sono le manifestazioni superficiali dell'amore quelle che ne esprimono la sostanza. Amore vuol dire unione di volontà, dunque di cuore, nel senso biblico del termine: "Non chi dice Signore Signore, ma chi fa la volontà del Padre mio". Io sono 'vero', sono 'autentico' nel mio modo di amare Dio quando compio la sua volontà che, concretamente, vuol dire ascoltare la sua Parola, accoglierla e vivendo i comandamenti che sono tutti (assolutamente tutti) in funzione del mio vero bene. Conseguenza? È espressa con parole in cui Gesù manifesta un grande, toccante desiderio di intimità. Egli si manifesterà a chi lo ama, E con Lui il Padre verranno ad abitare nel profondo di chi s'impegna ad amare. No, il cristianesimo non è doverismo, fredda osservanza di leggi ma rivelazione di Colui che è venuto per strapparci alla desolazione del vuoto, del non senso, del non amore. Se l'amore non porta all'intimità, alla profonda unione dei cuori e dell'esistenza non è amore. Oggi, nella mia pausa contemplativa, in profonda quiete, sosto a 'respirare', nella fede, questa intimità di Gesù e del Padre e dello Spirito Santo in me. Mio Dio, tu mi chiami ad osservare i tuoi comandamenti perché aprano in me gli spazi profondi dello stare con te. Aiutami, dunque, a mettere in pratica quello che mi dici; aiutami perché il mio volere concordi col tuo e io viva con te, nel profondo me, nell'amore. La voce di una santa di oggi L'amore non vive di parole né può essere spiegato a parole. Madre Teresa di Calcutta |