Omelia (26-04-2008) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo il mondo amerebbe ciò che è suo, perché invece non siete del mondo ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Come vivere questa Parola? La prima osservazione è che c'è una ridondanza della parola 'mondo'. Ritorna ben sei volte in poche righe! È come se Gesù, nell'imminenza della sua passione, avvertisse il premere violento ed ostile di quel mondo che è 'tutto posto nel maligno'. Chi appartiene a questo mondo è dominato dall'abuso del possesso, dell'avidità, dell'accumulare e dall'orgoglio del potere. Che cosa può avere da spartire con il vero seguace di Gesù? Anzi, è chiaro che la persona onesta, chi cerca la giustizia e vive una relazionalità di condivisione e di comunione è come un vivente rimprovero a chi si lascia trascinare da quanto detto sopra. Il mondo vero è quello di cui Gesù ha detto che Dio lo ha talmente amato da spendere la vita del Figlio Unigenito. È qualcosa d'immensamente prezioso e caro a Dio! È luce! E noi vogliamo appartenervi. L'altro è tenebra. E accettiamo di sopportarne il rifiuto, il contrasto ma tenendoci fuori da esso. Attenzione però! Non bisogna cadere in certi tranelli della psiche che, a volte, vede nemici e respira malevolenza ovunque. C'è gente che vive di sospetti, che incontra probabili nemici o gente avversa a ogni giro di strada. Il cristiano vero non è così: "Gioia piena – afferma il salmista – alla tua presenza [...]. Saldo è il mio cuore". Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi prendo cura di me. Come mi rapporto con gli altri? Ho la certezza che vivere insieme a Gesù e cercare di pensarla e agire come Lui è scomodo ma è fondamentalmente causa di serenità, di pace e gioia? Signore, non solo liberami da piccole manie di persecuzione ma fammi scorgere te nel volto di tutti. La voce di un Padre della Chiesa L'elevazione al di sopra del mondo si manifesta per queste due note: il mutato comportamento e la diversità dei moti intimi. Dalle manifestazioni immediate del tuo spirito circa le realtà verso cui è attratto tu puoi riconoscere la vera misura del tuo costume: verso cosa la tua natura aspira involontariamente, quali manifestazioni le sfuggono continuamente e ciò da cui si sente mossa; cioè, se il tuo spirito accoglie in sé sempre e solo le impressioni dei moti incorporei, oppure se si muove tutto nella materia. Isacco di Ninive |