Omelia (07-05-2008) |
Comunità Missionaria Villaregia (giovani) |
L'uomo, dal suo concepimento è un essere fragile che viene custodito: viene custodito nel seno della madre, avvolto dal liquido amniotico. Quando nasce è custodito e protetto dall'amore delle persone che lo circondano, in particolare viene custodito dall'amore del Padre e della Madre, non dell'uno o dell'altro, ma proprio dalla loro reciprocità. Il bisogno di essere custodito dall'amore è un bisogno primario: senza amore l'uomo si smarrisce, perde il senso della vita, non ha la gioia. E Gesù dice ai discepoli una Parola che costituisce il discepolo: "Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi." Gesù chiede che veniamo custoditi dal Padre, nella sua santità, nel suo nome. E l'essenza del nome del Padre sappiamo essere amore, viscere di misericordia. Gesù chiede di essere custoditi nel Padre, affinché possiamo essere una cosa sola in loro, come lui e il Padre sono una cosa sola. Gesù chiede che i discepoli siano custoditi dall'amore del Padre, nella reciprocità dell'amore tra lui e il Padre, nella loro unità. Nel loro amore non può esserci spazio per il Maligno, nella loro unità non c'è posto per il divisore. Nel loro amore, l'uomo non teme nulla. Gesù ha affidato al discepolo la sua Parola. Sappiamo che "dare la parola" significa fare una promessa. Egli infatti ha promesso di essere con i suoi discepoli fino alla fine dei tempi. Ma ha dato la sua Parola perché sia diffusa in tutto il mondo. Il discepolo è pertanto custodito nell'amore del Padre, non per starsene tranquillo, ma con un compito, quello di diffondere la Parola dell'Amore fino ai confini della terra e Gesù ci promette che saremo custoditi dal Maligno. |