Omelia (03-05-2008)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento Giovanni 14,8

Dalla parola del giorno
"Signore, mostraci il Padre e ci basta!"

Come vivere questa Parola?
Filippo verbalizza un desiderio che, in fondo, alberga in ogni cuore umano: "vedere" Dio. È da Lui che veniamo e da Lui ci sentiamo irresistibilmente attratti. Ne avvertiamo il fascino e la presenza impalpabile, ma quando tentiamo di afferrarlo con il nostro intelletto, Egli sfugge alla nostra presa: è sempre oltre. Affiora allora spontanea la domanda che ricorre anche nei salmi: Mostrami il tuo volto!
In realtà Dio ci ha già mostrato il suo volto nel Verbo incarnato. Ma gli stessi discepoli che pure dichiarano di averlo visto palpato di aver mangiato con Lui risorto, non lo riconoscono immediatamente, sebbene li affianchi nel cammino, sia presso la tomba vuota, sia ad attenderli sulla spiaggia lontana.
Rimane sempre qualcosa di "indicibile" di fronte a cui la mente umana non può che fermarsi adorante. Solo immergendosi nel silenzio di tutto l'essere se ne può cogliere l'eco, perché è nel silenzio che Cristo-Parola può risuonare liberamente e svelarci il volto del Padre, senza togliercene la nostalgia.
Allora, come l'occhio coglie il raggio luminoso nel suo rifrangersi nei colori dell'iride, così lo spirito riesce ad afferrare qualcosa del divino che lo sovrasta nelle impronte che scopre nell'humus della creazione e della sua stessa esistenza. Frammenti di luce che parlano della Sorgente e ne mantengono desto l'anelito.

Oggi, nel mio rientro al cuore, mi immergerò nel silenzio adorante e pregherò:

Mostrami il tuo volto, Signore!

La voce di un monaco del VII secolo
Dio è Amore. Chi volesse definirlo sarebbe come un cieco che vuole contare i granelli della sabbia del mare
Giovanni Climaco