Omelia (08-05-2008)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità.

Come vivere questa Parola?
Gesù ha dato agli apostoli la gloria ricevuta dal Padre chiamandoli alla sua sequela. Questa gloria è dunque Cristo stesso: la sua vita morte e risurrezione.
La gloria di Gesù non è trionfalismo ma movimento di servizio: splende nel sue essere docile al Padre e nel suo donarsi al mondo. Questa la sua vita!
Gli apostoli, e oggi la Chiesa, divengono 'luogo' della gloria nella misura in cui si fanno servi obbedienti e trasparenti all'Amore. Infatti la glorificazione di Gesù non è il successo apostolico dei discepoli, di noi, di ciascuno di noi, ma la loro, la nostra stessa esistenza. Un'esistenza radicata in Cristo: nel kathòs (= come) tra Lui e il Padre, cioè nel "siano uno come noi".
L'unione del Padre con Gesù è il modello e la fonte di ogni unità ed è il 'luogo' della glorificazione della Trinità e di ogni creatura che ne porta l'impronta. A questa unità siamo chiamati! Questa unità siamo chiamati a costruire!
"Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità". È una unità che viene dall'alto "Io in loro e tu in me", la sua origine è gratuita e invisibile, ma ha uno scopo che richiede visibilità: "affinché credano". Invisibile l'origine ma visibili gli effetti. L'unità diventa allora amore diffusivo ed effusivo: generosità, empatia, amicizia, servizio, comunione, dono di sé, gioia e... gloria!

Oggi nel mio rientro al cuore pregherò lo Spirito Santo perché mi doni di entrare, misticamente, nel "siano uno come noi". E lì, nel cuore della Trinità, pregherò:

Vieni in me Gesù, col Padre nello Spirito Santo, perché la mia vita sia un umile e appassionato servizio all'unità.

La voce di un Padre apostolico
Dovete formare un solo coro, prendendo tutti la nota da Dio, concertando nella più stretta armonia, per inneggiare a una voce al Padre per mezzo di Gesù Cristo; egli vi ascolterà e riconoscerà, dalle vostre opere, che voi siete il canto del suo Figlio.
Ignazio di Antiochia