Omelia (23-03-2003)
don Nazareno Galullo (giovani)
Commento Giovanni 2,13-25

Gesù è uno che si arrabbia. Fa sul serio. Non fa "l'equilibrista" che non dice né "SÌ" né "NO" per non far vedere da che parte sta, e per apparire sempre il migliore. C'è infatti molta gente che non fa vedere da che parte sta. Per esempio, nei confronti della guerra. Ci sono persone che pur di non far vedere da che parte stanno... non hanno mai fatto dichiarazioni né contro, né a favore della guerra in Iraq. E questo le fa risultare sempre "belle" agli occhi di chi si fida solo delle apparenze.

Certamente Gesù non è uno che ha paura di apparire ciò che è: egli non appare... ma "è". E non si vergogna di sferzare i mercanti che erano nel tempio, né di rovesciare i loro banchi.
Oggi, chi usa parole forti contro il potere del denaro, contro i potenti "mediatici", contro chi permette le guerre, contro i governanti accecati da mire di gloria, viene etichettato o emarginato. Grazie a Dio, anche nella nostra Chiesa, non tutti sono così ciechi. Certamente, ci voleva il Papa per svegliare la coscienza dei cristiani: il cristianesimo non è a favore di guerre più o meno giuste. IL CRISTIANESIMO È CONTRO TUTTE LE GUERRE. Anche la morte di una sola persona non giustificherà mai MAI MAI nessuna guerra.

Meno male che il nostro Papa non si è lasciato irretire dalle false parole diplomatiche che certi governanti hanno usato per "giustificare" gli interventi armati nell'Iraq. Il Papa, oggi, è molto simile a Gesù che non si è vergognato di farsi vedere arrabbiato per qualcosa che veramente non andava: denaro e tempio. Ancora oggi, su questo, sarà necessario un serio cammino: spesso la Chiesa appare più come un supermarket del sacro, che come una comunità che ha come "carta magna" il vangelo.

Io sono contento che il Papa abbia gridato al mondo intero MAI MAI MAI PIÙ la guerra. Sì, perché di parole soft ne abbiamo piene le... tasche! Siamo tutti stanchi di sentire parole giustificatrici. Così come, da persone "cristiane" ho sentito giustificazioni nei confronti della guerra. Ma che vangelo hanno letto? Forse qualche traduzione addolcita? Ma non vi vergognate di dire delle cose in nome di Cristo, il quale è morto per i suoi nemici, e che sulla croce ha avuto semplicemente parole di perdono per i suoi assassini?

Certamente, Saddam è un dittatore, un prepotente, un malfattore. Ma, l'intervento della guerra è brutale, inutile, inefficace. Sì, perché è come dire: sono contrario alla violenza... e uso la violenza per insegnarlo! E questo, spesso, in nome di Dio! Ma di quale Dio? Di un Dio personale, ritagliato su misura per le esigenze di ognuno! E così, anche il sig. Bush usa spesso il nome di Dio... per fare quello che Dio non vuole assolutamente.

Noi cristiani dobbiamo essere più simili a Gesù. Dobbiamo ribadire che non si può giocare a proporre la santità e... la belligeranza, il sacro... e il denaro, l'essere... e l'apparire, l'accoglienza del diverso... e la censura di ciò che non ci piace! Noi siamo i cristiani, quelli che hanno un Dio che non è semplicemente pacifista, perché Egli è la PACE!

Cari amici, Gesù ci insegna anche a tagliare i ponti con ciò che non va. Ci insegna a condannare nella nostra vita le falsità, la menzogna. Egli ci invita a costruire la nostra vita sulla verità, sull'onestà, sulla pace, sull'accoglienza, sull'amore. Egli sa che cosa c'è in ogni persona: sa che siamo fatti di grigio (bianco e nero) e, alla fin fine, sa anche che nel nostro cuore ci sono seti di potere a volte celate dalla fede. Ma lui ci smaschera. A noi tocca accogliere Gesù e la vita cristiana per ciò che è..., non per quello che noi pensiamo che sia. E questa si chiama CONVERSIONE.