Omelia (31-05-2008)
Monaci Benedettini Silvestrini
La tua visita, Signore, ci colma di gioia

Il mese di maggio volge alla fine. Il nuovo ordinamento liturgico ci permette di finirlo in bellezza proponendoci la festa della Visitazione di Maria a Santa Elisabetta. La contempliamo nel secondo mistero del gaudio, nel Santo Rosario; però in questo giorno conclusivo del mese mariano il ricordo dell'incontro delle due mamme acquista un valore tutto particolare e anche un invito pressante di volgere lo sguardo verso la Madre di Dio non tanto con atteggiamenti sentimentali, quanto con l'impegno di imitare il suo esempio di fede e di amore. L'angelo le ha preannunciato che anche la sua cugina, Elisabetta, attendeva un bambino... Maria va ad aiutare in questo frangente la sua parente portando nel grembo il Figlio di Dio: Sotto l'impulso dello Spirito Santo, Elisabetta saluta con tono profetico Maria: "Beata te che hai creduto!...". Maria risponde con il cantico di ringraziamento e di lode a Dio. I Bambini nel grembo delle madri si salutano e dimostrano la loro gioia di questo primo incontro, in attesa di altri... Tutta la scena si configura nei sogni che due mamme hanno per l'avvenire dei loro bimbi. Purtroppo un grave presentimento pervade l'animo di Maria a cui è stato annunziato che il suo Gesù sarà il salvatore del mondo... Elisabetta da parte sua capisce che in questa opera di salvezza sarà associato inevitabilmente il suo bambino, il precursore. La croce e la spada si stagliano dinanzi allo sguardo... e nonostante questo Maria eleva il suo cantico di lode e di benedizione... E' il cantico del "Magnificat"... E' il canto della maternità spirituale della Madonna verso tutta l'umanità, generata nel dolore... Potrebbe essere il nostro cantico di lode nella considerazione dei tanti ricevuti, in particolare dopo la celebrazione eucaristica e la comunione al Corpo e Sangue di Gesù. Questo incontro di mamme mi fa pensare a tante, a tutte le mamme, ai loro sogni di un avvenire fantastico per i figli, ai quali vorrebbero risparmiare ogni angoscia, amarezza e delusione... Non è stato così per Maria né per Elisabetta... forse non sarà così nemmeno per i loro bambini... E' importante però che ogni mamma li accompagni con il suo irrepetibile affetto nella vita e li affidi ogni giorno alla bontà del Signore e alla protezione della Mamma celeste. Non si sentiranno più soli nel seguire la propria strada... C'è l'affetto della mamma che li segue...e sostiene...