Omelia (30-03-2003)
don Nazareno Galullo (giovani)
Guarda oltre l'orizzonte

Vita eterna. Non credo sia facile parlarne oggi. Infatti spendiamo ogni minuto con tanta intensità e fretta, da mettere in serio dubbio che "crediamo nella vita eterna". Ho visto tanta gente credere in Dio... e spendere tutta la vita ad accumulare soldi. Ho visto gente dichiarare di essere "nella linea del vangelo"... non riuscire a perdonare un fratello a causa di una eredità paterna. Ho sentito di gente che dice di essere cristiana... essere a favore delle guerre. No, non credo sia questo il segno che noi cristiani crediamo nella vita eterna.

Mi sto rivolgendo a "noi cristiani": forse mi sono lasciato prendere dalla tentazione che capita spesso anche a me, prete. Cioè quella di pensare di parlare a dei cristiani. Invece devo ricordarmi (e me lo devo dire ad alta voce... a me stesso) che noi ci sforziamo di essere cristiani. Noi non siamo del tutto cristiani. Spesso dimentichiamo la vita eterna. Certo è che se soltanto dimenticassimo... basterebbe che qualcuno ce lo ricordi. E così, fiumi di omelie, di prediche, di parole.

Voglio cambiare registro. Voglio parlarvi della vita eterna. Di quella vita che non finisce mai... perché è la vera vita. Ma allora questa vita è falsa? Meno male che non è così: anche questa concreta è la vera vita, nonostante la confusione in cui siamo immersi. Oddio, la confusione: ma chi ha ragione in questo pazzo mondo che non sa più da che parte sta la verità?

La verità è che se la vita eterna è quella vera... questa qui terrena non è falsa, ma dovrebbe essere verosimile. Quanto sarebbe bello il paradiso sulla terra. Quanto sarebbe bella la pace tra i popoli. Quanto sarebbe bello che ci fosse giustizia. Quanto sarebbe bello avere tutti le stesse possibilità nella vita. Quanto sarebbe bello guardarsi in faccia senza pensare all'escamotage per "fregare" l'altro... in un modo o nell'altro. Quanto sarebbe bello pensare che gli amori veri non finiscono mai e le amicizie durature sono la cosa più bella della vita.

E qui sta il problema: la vita eterna. Se ci pensate un po', nel momento in cui si pensa alla vita eterna... si relativizzano le cose di questa vita. Se si pensa alla vita eterna, ci si fissa di meno sulle ricchezze delle proprie tasche. Se si pensa alla vita eterna... è difficile divorziare dal coniuge. Se si pensa alla vita eterna... è quasi impossibile pensare a costruire solidità terrene, pseudoreligio-superstiziose.

Il desiderio di infinito è la vita eterna. Io non morirò mai... ma vivrò in eterno. Questo mi dà gioia e forza per un impegno terreno. Non mi fa sentire sulle nuvole. Mi rimanda di colpo alla terra, alle persone che soffrono... e non dovrebbero soffrire. Sì, perché la vita eterna è anche per loro... e quindi è giusto che tutti vivano bene su questa terra.

Non so che cosa vi sto scrivendo... so solo che in questi tragici giorni, la vita eterna mi sembra quasi impossibile per chi vive l'inferno quaggiù.

Gesù ci parla di luce e di eternità, perché questa sete qui è implacabile. Forse ci siamo confusi e abbiamo pensato che le ricchezze e le solidità di questo mondo siano la garanzia per avere e quindi vivere di più. E la vita eterna mi dice: guarda oltre l'orizzonte.

Ti invito, fratello o sorella, chiunque tu sia, a guardare oltre l'orizzonte dei tuoi pensieri. Oltre quel confine, c'è quel di più che dà sapore alla tua vita. Oltre quell'orizzonte c'è il senso delle rinunce alle glorie umane. Oltre quel limite c'è la bellezza della vita semplice.

Vi abbraccio tutti, questi pensieri sono notturni (e si vede). Vi lascio alla speranza che la luce trionfi sul buio delle miserie umane. Le guerre sono frutto della cecità e dell'avidità di chi la vita eterna, per sè e per gli altri, non l'ha mai considerata. E magari ha detto di guerreggiare... in nome di Dio, si chiami egli Bush o Saddam, a me sembra che Dio parli di vita eterna, non di distruzione immediata. E' quello che sta succedendo oggi, tutto il contrario di ciò che Dio vuole.