Omelia (29-10-2006) |
don Ezio Stermieri |
figli della generazione ubriacata nel proprio “io” Ormai verso il termine del ricupero di un cristianesimo adulto consistente nel ricevere da Cristo la capacità di "vedere", leggere la vita, la morte, la società, la persona, i valori... alla luce del Vangelo, la buona notizia che Dio non è stanco dell'uomo, continua a cercarlo, di generazione in generazione ( da Timeo a Bar La ingenua illusione illuministica che per vederci l'uomo sarebbe stato garantito dalla sua stessa ragione staccata da una rivelazione che la illumina, sarebbe bastato il lume della scienza, del progresso, una non ben chiarita idea di uomo ha portato il villaggio globale alla difesa di tutti contro tutti, alla diffidenza di quanto è considerato differente nella religione, nel pensiero, nella tradizione. Ogni opinione è diventata verità e, spento il fiammifero della ragione di ciascuno, eccoci in balia, prima della verità dei sentimenti e poi, adesso alla "luce" dell'istinto, dell'attimo fuggente, con la "situazione" che ha il compito di formulare la morale. E' giunto il momento che Bartimeo, il figlio della generazione ubriacata nel proprio "io" ritorni a gridare a Gesù che continua a passare: restituiscimi la capacità di vedere, perché non è sufficiente la "informazione" per ricavare un orientamento, la scienza per avere una sapienza, l'istinto per fondare un amore, una vita piena di cose perché si apra all'eternità, i pacifismi di turno per garantire la pace, un'economia del consumo per una società garantita e sicura, a partire dai più deboli. E ancora una volta, in Cristo, la Parola diventa vera per noi: "Ecco io li riconduco... li raduno dalla estremità della terra, fra di essi sono il cieco e lo zoppo... Erano partiti nel pianto... Io li ricondurrò per una strada diritta..." Perché Gesù è (2a lettura) il sommo sacerdote che rivela i pensieri di tenerezza e compassione di Dio. Su di Lui possiamo costruire il ponte dei valori che ci permettono di vederci e riconoscerci. Su di Lui è costruito il ponte che Dio ha costruito perché dal tempo possiamo traghettare, vedendo, verso di Lui. |