Omelia (19-06-2008) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Mc 6,7-8 Dalla Parola del giorno Gesù disse: "Pregando non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole [...]. Non siate come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate". Come vivere questa Parola? Come è bello e consolante ciò che Gesù dice introducendo la preghiera per eccellenza: quella del Padre nostro! Queste parole, in perfetta sintonia col testo della preghiera del Padre, mettono pace nel profondo del cuore e ci convincono che pregare non equivale a cercare chissà quali belle ed eloquenti espressioni verbali. Pregare non è questione di parole, ma di cuore. Non è in forza del nostro bel discorrere con Dio che da Lui veniamo esauditi. Per la semplice ragione che Egli sa che cosa è necessario veramente al nostro bene. E allora si può forse dire: perché pregare? Se Dio sa tutto e tutto è nelle sue mani, io sono esente dalla fatica di dire Padre nostro o Gloria al Padre, o altro. Il punto è proprio qui. Il Signore, con quanto qui ha detto, c'insegna che è l'agire di Dio che conta, e pregare è anzitutto e fondamentalmente un atteggiamento del cuore aperto all'azione di Dio-Amore sempre intento a volere il nostro bene. Non è quello che diciamo e facciamo noi, ciò che conta ma ciò che fa Dio in noi. Subito dopo Gesù ci consegna la preghiera del Padre nostro che converte il nostro modo di pregare perché anzitutto ci fa cercare e dunque chiedere che sia glorificato Dio, che venga il suo Regno di verità, di giustizia e di amore, che si compia la sua volontà di salvezza per noi e per tutti. Oggi, nel mio rientro al cuore chiedo di uscire dalla ripetizione vuota di consapevolezza del Padre nostro. Capisco che se mi converto a una preghiera più consapevole, più viva d'amore, la preghiera converte la mia vita. Signore, dammi di vivere con te tutto quello che ho da vivere. Dammi un cuore docile al tuo Spirito perché preghiera e vita siano conformi al tuo volere. La voce di un padre del deserto Non è necessario parlare molto nella preghiera, ma stendiamo sovente le mani e diciamo: Signore abbi pietà di noi, come tu vuoi e come tu sai. Quando la tua anima è angustiata, dì: Aiutami. E Dio ci farà misericordia, perché sa quello che a noi conviene. Abate Macario |