Omelia (20-06-2008)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Mt 6,22

Dalla Parola del giorno
"La lucerna del corpo è l'occhio, se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce."

Come vivere questa Parola?
Perché Gesù tira in ballo l'occhio dopo aver parlato dell'accumulo dei beni che, realizzato per bramosia del possesso, è un male grande? Viene proprio da chiederci che c'entra con l'occhio? Eccome c'entra! La sanità dell'occhio è molto importante perché la persona non solo possa vedere, ma muoversi a suo agio e agire con autonomia. Gesù trasferisce questa importanza al livello profondo dell'interiorità. È l'occhio interiore, l'occhio del cuore che conta. Perché, se è malato di cupidigia e non smette di desiderare beni di questo mondo e di volerseli accaparrare solo per sé, la persona vive male.
Bramosia di accumulare e attaccamento possessivo sono purtroppo mali molto diffusi. Anche se i mezzi di comunicazione e la mentalità corrente hanno tutta l'aria di camuffarli da "interessi privati" leciti ed onesti.
Se l'occhio del cuore, cioè l'intenzione profonda delle nostre scelte, del nostro pensare e agire è limpido, tutta la nostra persona ('corpo' nella Bibbia si riferisce spesso alla totalità dell'uomo) è nella pace, nella gioia profonda.

Oggi, in quiete contemplativa, chiedo allo Spirito Santo di mettere al vaglio le mie intenzioni profonde. Che cosa voglio dalla vita? Che cosa realmente mi interessa? E quello che voglio è conforme a una ricerca pacifica di quello che Dio vuole da me?

Signore, liberami dall'ansia che proviene dalla cupidigia e dall'attaccamento. Pacifica il mio pensiero, i miei affetti, tutto.

La voce di un 'profetà del XX secolo
Il benessere è necessario, ma oltre un certo limite diventa un ostacolo. Dietro la creazione di bisogni illimitati si nasconde una trappola. La soddisfazione dei bisogni materiali deve avere dei limiti, altrimenti degenera in culto della materia. È il rischio che stanno correndo gli europei, e che avrà effetti devastanti se non compiranno un cambiamento radicale.
Gandhi