Omelia (29-06-2008)
Omelie.org (bambini)


In questa domenica la Chiesa ci fa celebrare due santi in una volta sola: san Pietro e san Paolo. Sono due grandissimi santi, due persone che hanno accompagnato i primi passi della Chiesa appena nata, due uomini che hanno dedicato la loro vita al Vangelo, perché tutti gli uomini potessero conoscere Gesù, potessero incontrare l'amore del Padre e vivere nella gioia!
Pietro è il primo Papa, è l'apostolo a cui Gesù affida gli altri Undici e i primi credenti. Paolo è l'apostolo che ha viaggiato per tutti i Paesi conosciuti a quel tempo, per annunciare ovunque la Bella Notizia.
Conosciamo tutti la loro storia?
Forse di Pietro sappiamo un po' più di cose, ci ricordiamo meglio di lui, perché lo incontriamo tante volte nei Vangeli. Sappiamo, per cominciare, che si chiamava Simone ed è stato Gesù a cambiargli il nome, quando gli ha affidato la Chiesa. Simone ha conosciuto Gesù quando era già grande, un uomo adulto, sposato, e impegnato ogni giorno nel suo lavoro di pescatore. Non aveva studiato né viaggiato: la sua vita, fino all'incontro con il Rabbi di Nazareth, era stata tranquilla, lì a Cafarnao, la città sul lago. Una vita forse un pochino faticosa, con le notti passate fuori per pescare, la barca da pulire ogni giorno, le reti da tenere in ordine. Poi, suo fratello Andrea, che andava spesso ad ascoltare Giovanni Battista, ha conosciuto Gesù, ha passato la giornata con lui, è stato a casa sua, e quando è tornato da Simone è pieno di gioia e continua a ripetere: "Abbiamo trovato il Messia!"
Simone ascolta Andrea, ma non è proprio convinto fino in fondo. È Gesù che va a trovarlo sulle rive del lago, una mattina come tante: c'è tanta folla e il Rabbi chiede al pescatore di poter salire sulla sua barca per parlare alla gente. Simone accetta, e intanto ascolta le parole del Maestro, mentre rammenda le reti. Per ricompensarlo della sua disponibilità, Gesù invita Simone a prendere il largo e a gettare le reti. Ormai è giorno fatto, di solito non si pesca nulla a quell'ora, ma Pietro si fida e insieme ai suoi compagni tira su una tale quantità di pesci che per poco le reti non si rompono! Dopo qualche giorno, Gesù passa ancora vicino al lago e invita Pietro, suo fratello Andrea, e i loro amici Giacomo e Giovanni, a seguirlo. I quattro accolgono il suo invito: lasciano la barca e le reti e lo seguono, per diventare "pescatori di uomini".
Da quel momento la vita di Simone cambia completamente e riceve il nome nuovo di Pietro.
I racconti degli evangelisti ci aiutano a capire il suo carattere: è irruente, appassionato, entusiasta! Una persona capace di grandi slanci, ma ha anche delle debolezza: per esempio, si lascia vincere dalla paura. Quando Gesù viene arrestato e si trova nel cortile del Sommo Sacerdote, Pietro nega di conoscere il suo Maestro per timore di essere condannato a morte anche lui. Ma l'amore per Gesù è più forte della paura e presto Pietro comprende che il suo è stato un tradimento proprio come quello di Giuda! Poi, nella luce della Risurrezione, Simon Pietro ha la gioia di scoprire che Gesù non ha smesso di fidarsi di lui, al punto che gli affida tutti i discepoli e gli apostoli! E da quel momento Pietro si dimostrerà più forte di tutte le sue paure, fino al punto da spingersi a Roma, la capitale dell'Impero, per continuare ad annunciare la Bella Notizia del Vangelo. E proprio a Roma, questo testimone coraggioso, verrà messo a morte perché seguace di Gesù. Anche Pietro morirà su una croce, proprio come il suo Maestro e Signore.
E san Paolo? Anche lui cambia nome dopo l'incontro con Gesù: prima si chiamava Saulo, ed era un fariseo, uno che aveva studiato la Legge, la Scrittura Sacra, uno che era stato alla scuola di un Rabbi importante che si chiamava Gamaliele.
Saulo è un ebreo molto osservante, uno che non guarda con simpatia i nuovi credenti in Gesù, questi cristiani che cominciano a farsi vedere in giro. Perciò si dà molto da fare per farne arrestare tanti. Quando il diacono Stefano, il primo martire della storia della Chiesa, viene lapidato, cioè ucciso a sassate, anche Saulo è presente, custodisce i mantelli e osserva la scena terribile, contento di vedere un cristiano morire!
Sempre per inseguire i credenti in Gesù, Saulo ottiene una lettera del Sommo Sacerdote che lo invia in missione speciale a Damasco, una città grande e importante. Però, proprio mentre è in viaggio sulla via per Damasco, a Saulo accade qualcosa di misterioso, che cambia la sua vita per sempre. Vede una grande luce, così forte e luminosa che lo lascia a terra, tramortito e accecato. Sente anche una voce, che lui non conosce: è la voce di Gesù che gli chiede: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?"
Saulo prosegue il suo viaggio fino a Damasco, ma è completamente cieco. La voce gli ha detto che un uomo, di nome Anania, andrà a trovarlo e gli ridarà la vista. Così avviene e Saulo si fa anche battezzare da Anania, diventando un seguace di Gesù, proprio lui che tanto aveva perseguitato i cristiani!
Da quel momento, ogni istante della vita di Saulo, che ora ha preso il nome di Paolo, sarà dedicato al Vangelo. Non si dà pace, quest'uomo sensibile, intelligente, capace di parlare in modo affascinante, non si dà pace al pensiero di tanta gente che, come lui un tempo, non sa nulla di Cristo Gesù, non conosce il suo amore!
E allora viaggia, per raggiungere tutti i Paesi: viaggia a piedi, a cavallo, a dorso di mulo, viaggia in mare, percorrendo infiniti chilometri!
Rischia molte volte la vita: lo bastonano, vogliono ucciderlo e allora è costretto a scappare dalla città nascosto dentro una grossa cesta. Un'altra volta fa naufragio con la nave, rischia di morire preso a sassate, viene morso da un serpente... Davvero la vita di Paolo è una serie di incredibili avventure! Sembra non stancarsi mai, quando si tratta di annunciare il Vangelo!
Parla nelle piazze, nelle sinagoghe, va dai sapienti, ma anche dalla gente semplice. Parla davanti ai templi dei pagani, ma anche al lavatoio, dove le donne vanno a fare il bucato. Quando una piccola comunità di credenti ormai è avviata, Paolo parte, per andare altrove. Ma non dimentica nessuno e mantiene i contatti scrivendo quelle lettere così belle e così preziose per noi! Lettere così piene di amore per Gesù, così ricche di indicazioni per crescere nella fede e vivere bene il Vangelo, che anche oggi continuiamo a leggerle, proprio durante la Messa!
Anche Paolo muore a Roma, proprio come Pietro. Condannato a morte perché seguace di Gesù, viene decapitato, gli viene tagliata la testa con un colpo di spada.
La storia della Chiesa è andata avanti per questi 2000 anni, ma noi che crediamo nel Signore Gesù, dobbiamo essere sempre grati e riconoscenti a tutti gli uomini e le donne che, come Pietro e Paolo, hanno speso la loro vita per annunciare al mondo il Vangelo, arrivando a morire per testimoniare fino in fondo la loro fede in Cristo!
E in questa giornata di festa vogliamo fermarci un istante per dire Grazie al Maestro e Signore, per il coraggio e la fede di tutti coloro che ci hanno preceduto.
In questa Eucaristia, preghiamo in modo speciale per il nostro papa, Benedetto XVI, perché come Pietro ha il compito difficile di guidare la Chiesa intera. Chiediamo allo Spirito Santo di accompagnarlo in questo servizio tanto importante.
Ancora, preghiamo anche per tutti i missionari del Vangelo, che seguono l'esempio di Paolo, andando in tutto il mondo per far conoscere l'Amore di Dio e la Bella Notizia che dà gioia e vita!
Chiediamo al Padre Buono di sostenere chi spende la vita con generosità a servizio del Vangelo e dei fratelli.

Commento a cura di Daniela De Simeis