Omelia (06-04-2003)
don Nazareno Galullo (giovani)
La gloria invisibile del chicco di grano

Il desiderio di "vedere" è insito in ognuno di noi. Tutti vorremmo "vedere"... e così spesso corriamo dietro ai visionari (=quelli che vedono... o che hanno le visioni? Forse la seconda). Ci accontentiamo soltanto di ciò che vediamo, come se gli occhi fossero l'unica via per essere testimoni. Certamente... vedere è bello, dà sicurezza. Ma non è tutto. C'è ben altro da "vedere". Per Giovanni evangelista non vede soltanto chi ha la vista, ma vede soprattutto chi ha fede. E così un giorno, guarendo quel cieco nato dice ai farisei: voi credete di vedere... e invece siete ciechi!

Capite allora il senso del "vedere Gesù"? Ecco perché Gesù alla richiesta degli apostoli di "farsi vedere" dai Greci, risponde che è giunta l'ora della glorificazione. E la glorificazione è "il chicco di grano caduto in terra...".
Ma che cavolo di gloria è questa? E' gloria "morire" e portare frutto? In questi giorni di tristezza internazionale, a chi cavolo racconteremo che la gloria è "morire" per produrre molto frutto?
Se chiedessimo a Bush di commentare questo versetto... ci direbbe: "beh, certamente i miei uomini combattono per una giusta causa e qualcuno di essi morirà... questo è un atto di coraggio che dà gloria!".
Se chiedessimo a Saddam H. la stessa cosa, ci direbbe: "bisogna morire per la difesa della patria e degli arabi, bisogna sacrificarsi... ecc.".

Io non credo né all'uno né all'altro. Meno male che credo a Gesù: un chicco di grano. Sì, perché un chicco di grano è una cosa insignificante... non è un pozzo di petrolio, non è una miniera di diamanti... è un chicco di grano. E qui sta la cosa sconvolgente: Gesù si autodefinisce "chicco" di grano, non si definisce "presidente degli USA o dittatore a vita di un popolo". È un chicchetto, una piccola cosa che deve cadere. Perciò Gesù dà un senso nuovo anche alla parola "gloria". Ed è la gloria a cui tutti dovremmo guardare: l'essere con lui, attirati da lui. Nella vita concreta significa vivere da cristiani nella verità, senza paura, con coerenza di vita.

Non è facile perché, se Gesù avesse avuto una glorificazione da "Superstar", sicuramente avrebbe avuto migliaia e migliaia di seguaci in più! Invece... la sua gloria era nascosta... in un granellino di grano... diciamo pure "invisibile".

E allora sì che abbiamo bisogno di occhiali speciali per "vedere" Gesù: se è facile riconoscere Gesù nei miracoli... difficile lo è stato riconoscerlo nella passione! È soltanto la fede che può aiutarci a "vedere". Se Cristo venisse in carne ed ossa ogni volta che si celebra l'Eucaristia, pensate voi che ci sarebbero più seguaci? Forse sì, o forse no.

Ma Cristo ha scelto una via nascosta, piccola, una gloria incomprensibile ai potenti...

E di questa gloria noi ne andiamo fieri... anche se è una gloria che non ci eleverà su nessun trono, anche se è una gloria che non piace ai potenti di turno, anche se è una gloria che dà fastidio perché parla di verità. È la gloria dei cristiani veri: di quelli che non mettono Dio in ogni discorso "pur di far vedere", ma che vivono per lui in ogni istante e in ogni gesto! E lì, si vede solo se hai fede. Perché non ci sono CNN o Al JAZEERA a riprenderti!