Omelia (06-04-2003) |
padre Paul Devreux |
Gv 12,20-33 Il contesto: Gesù ha risuscitato Lazzaro, e così dimostra di essere la risurrezione e la vita, ma contemporaneamente firma la sua condanna a morte. Poi entra trionfalmente a Gerusalemme. I discepoli sono tesissimi ma continuano a sperare che ciò che Gesù ha loro annunciato ripetutamente non avvenga. Ora sono a Gerusalemme, in bocca al lupo. In quest'atmosfera tesa, dei Greci interpellano Filippo, che probabilmente parla greco, per dirgli che desiderano vedere Gesù. Filippo lo riferisce ad Andrea e insieme lo vanno a riferire a Gesù. Immagino che l'entrata in scena di questi stranieri sia per i discepoli una boccata d'ossigeno, un lume di speranza che forse ci può essere uno sbocco a questa situazione: "Se i greci, che non sono provinciali come noi, s'interessano a Gesù, il nostro movimento potrebbe avere uno sbocco all'estero, in città importanti". Filippo chiede man forte ad Andrea, che è anche lui vicino al mondo Greco, perché bisogna convincere Gesù che questa è un'occasione da non perdere, per cui vanno da Gesù pieni d'entusiasmo. Forse già sognano di stare ad Atene, con Gesù che predica e entusiasma le folli, lontano da questi governanti che rifiutano Gesù: sarebbe una grande rivincita! La reazione di Gesù è per loro una doccia fredda. Gesù ha in mente un altro tipo di gloria; quella della croce, per cui risponde parlando della sua Passione. "Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto." La Gloria che attira i discepoli e anche me, è quella che ti permette di avere ed essere di più. Gesù punta alla Gloria di chi ha saputo amare e donare tutto se stesso. Si rende conto che non è facile, ed è angosciato, ma anziché spaventarsi e rinunciarci, si abbandona al Padre, che subito si fa sentire e lo sostiene. Gesù ci fa anche un ammonimento e una promessa: Chi ama la sua vita, nel senso di chi pensa solo a se stesso, la perde, perché non viene amato da nessuno in quanto non serve a nessuno. Chi odia la sua vita, cioè chi sceglie di dare importanza non a se ma agli altri, fa quello che fa Gesù, e quindi non solo vivrà in simbiosi con Gesù, ma sarà onorato dal Padre. Ogni giorno sono davanti a queste due scelte; Signore grazie per le scelte che hai fatto per me, mandami il tuo Santo Spirito affinché anch'io possa fare la scelta giusta. |