Omelia (09-08-2008)
Monaci Benedettini Silvestrini
In spirito e verità

Come la regina Ester nel brano della prima lettura di oggi, anche Santa Teresa Benedetta della Croce, ha cercato e trovato rifugio nel Signore. La preghiera che segue, nei suoi tratti essenziali, sicuramente è stata ripetuta innumerevoli volte come accorata invocazione, particolarmente da coloro che sorretti dalla fede, hanno dovuto sperimentare la dura prova del dolore e della più cocente passione. Nei campi di sterminio o di fronte all'oppressione violenta del dolore in tutte le sua svariate manifestazioni, è bello e confortante pregare così: "Ricordati, Signore; manifèstati nel giorno della nostra afflizione e a me da' coraggio, o re degli dèi e signore di ogni autorità. Quanto a noi, salvaci con la tua mano e vieni in mio aiuto, perché sono sola e non altri che te, Signore!". Fa eco nel brano evangelico il dialogo della Samaritana con Gesù. Lei ha la gioia e l'onore di ascoltare la grande novità che Cristo stesso viene a proclamare: "Credimi, donna... è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità." Si allude alla conversione di Santa Teresa Benedetta, alla sua santità eroica, al suo incontro personale con Gesù Cristo, alla missione che Lei ha dato e sta ancora dando nella chiesa e nel mondo. Adorare Dio in spirito e verità, non è però soltanto un annuncio ecumenico o una rara dote dei santi, vuole essere un monito per tutti noi: dobbiamo esprimere la nostra preghiera e testimoniare con tutta la nostra vita quello spirito che è grazia santificante in noi e quella verità che è Cristo stesso vivo e in perenne comunione con noi.