Omelia (15-08-2008) |
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Esempio da imitare In questo giorno in cui siamo invitati a volgere lo sguardo verso l'alto e contemplare ciò che Dio ha operato nella Vergine Maria; la Chiesa nella proclamazione della Parola di Dio ci offre gli spunti per percorrere la strada che porta verso l'alto e che Maria ha percorso prima di noi. La bellissima, anche se breve, pericope evangelica della messa vespertina, collocata in un contesto di insegnamenti sulla preghiera e di alcune parabole e discorsi vari, ci propone la figura di Gesù Maestro. Affascinata dalle parole e dalla dottrina di Gesù, una donna, con un fare profetico, fa sentire la sua voce di mezzo alla folla proclamando beato il grembo che l'ha portato e il seno da cui ha preso il latte. A queste parole ci si aspetterebbe un forte applauso che andrebbe a confermare l'entusiasmo e la gioia di questa donna. Ma Gesù, secondo il suo stile, risponde proclamando beato chi ascolta e osserva la Parola di Dio. A primo acchito è una risposta un po' strana. Ma riflettendoci è molto profonda: Gesù sta dicendo che la Madre è "Beata", non solo perché l'ha generato e gli ha offerto le cure necessarie che si offrono a qualsiasi essere umano, ma perché ha avuto fedeltà e costanza nell'ascoltare e meditare la Parola di Dio. In questa risposta si trova il fondamento della nuova comunità cristiana che si sta raccogliendo e vuole vivere attorno a Gesù. Infatti, non c'è l'intenzione di svalutare la famiglia terrena, ma di affermare la priorità e la necessità di entrare a far parte della comunità escatologica. Infatti il segno distintivo che deve contraddistinguere i cristiani è l'ascolto, perché dall'ascolto nasce la fede e la fede è necessaria alla salvezza, (cfr. Paolo nella lettera ai Romani). Ascoltare è la "conditio sine qua non", è un test di ingresso per chi vuole essere accolto nella famiglia di Dio. Inoltre l'ascolto è la forma migliore di dialogo...in quanto è l'unica maniera ordinata di impostare la propria vita e di viverla in modo sereno e tranquillo. Dall'ascolto scaturisce la volontà concreta di voler maturare e crescere nella fede per poter dare spazio alla "Voce" che parla. Allora l'ascolto diventa, seguendo l'indicazione evangelica, la base e il fondamento di ogni vocazione, l'orientamento di ogni vita. Oltre all'ascolto, altro elemento necessario è "osservare" ciò che si ascolta. L'osservare lo possiamo avvicinare a una forma di meditazione e di custodia premurosa di ciò che ci viene detto e comunicato... cioè la nostra vita deve diventare uno scrigno all'interno del quale si custodisce un tesoro preziosissimo... tesoro che dà valore e rende lo stesso scrigno molto pregiato, unico, raro e splendido... come la vita di Maria. Questi due elementi peculiari ci danno la possibilità di vivere bene il nostro "essere chiesa" e ci spianano la strada verso le realtà celesti alle quali oggi guardiamo. Per cui è l'ora di incamminarci e seguire le orme di Maria e lasciarci trascinare dal suo esempio di donna dell'ascolto e della meditazione. ChiediamoLe la forza e la costanza di saper sempre ascoltare suo Figlio e di custodire con gioia il tesoro della grazia che viene effuso nei nostri cuori. Commento a cura di don Alessio De Stefano |